Conte azzurro choc, devo pensare a un’Italia senza Pirlo

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FIRENZE. – Una Nazionale senza Andrea Pirlo, senza uno di suoi uomini-simbolo: Antonio Conte ci sta pensando e non lo nasconde alla vigilia delle ultime amichevoli dell’anno contro Belgio e Romania.

“Giovinco non è qui per problemi fisici, Pirlo perché ha smesso di giocare da più di due settimane, quindi la mancata convocazione era prevista – la premessa del ct da Coverciano – Per lui comunque ho bisogno di fare delle valutazioni, la mia stima nei suoi confronti è tantissima e lui sa. Ma io devo essere freddo nelle mie analisi, Andrea va verso i 37 anni. Vediamo.

A marzo riprenderà il campionato negli Usa, se lui mi darà come mi auguro delle risposte importanti e avrà tutte la carte in regola sarò il primo ad essere felice, perché lui è un giocatore importante. Altrimenti dovrò cominciare a guardarmi intorno e prendere in considerazione anche l’ipotesi che Pirlo non faccia più parte della nazionale: è un discorso ancora prematuro ma devo farlo per onestà nei riguardi di tutti quanti e oltretutto io non posso farmi trovare impreparato né essere sprovveduto”.

La chiarezza non fa certo difetto a Conte. Tanto che davanti alle voci che vorrebbero l’ex regista della Juve nel mirino dell’Inter per gennaio, seguendo l’operazione che fece in passato il Milan con David Beckham, commenta deciso:

”Se Andrea tornasse in Italia sarei molto contento, avremmo la possibilità di vederlo sempre e lui potrebbe allenarsi in una determinata maniera, sono sicuro che farebbe ancora la differenza. Il mio timore è che questa lontananza possa fargli perdere tutto questo. Un timore comprensibile per chiunque fosse al mio posto”.

Esclude che la crescita costante del giovane Verratti stia in qualche modo pesando sul futuro azzurro di Pirlo: ”Non c’entrano i progressi di Marco anche se sta sempre più dimostrando di tenere molto a questa maglia: contro l’Azerbaigian ha voluto giocare lo stesso pur rischiando un infortunio perché era una gara decisiva.

Io giocatori così li difenderò sempre a spada tratta e mi butterò sul fuoco per loro. Ma per quanto riguarda Andrea – incalza il ct – dipende tutto da lui. Qui avrà sempre posto indipendentemente da Verratti che peraltro è un giocatore diverso da Pirlo che un regista rispetto a Marco che è più un centrocampista”.

E in ogni caso gli spazi azzurri da qui a giugno sono aperti: ”Guardo con attenzione anche all’Under 21, se Bernardeschi continuasse così unendo qualità a quantità lo terremmo d’occhio di sicuro, è un giocatore molto interessante. Ma una cosa deve essere chiara a tutti: qui non siamo in condizione di appoggiarci sui singoli, è il gioco che deve farci emergere. Se pensiamo di andare a vincere gli Europei grazie al singolo tanto vale starcene a casa”.

L’unico sorriso è per la figlia Vittoria che ieri compiva gli anni e gli aveva chiesto di rimandare via i giocatori per festeggiare assieme: ”Le ho detto che non si può ma stamattina le ho dato la cosa più importante: un bacio”.

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