MARCINELLE (BELGIO). – Un pezzo di storia europea “drammatico ma anche simbolico” che rappresenta un’importante occasione di riflessione “sulle sfide del presente e del futuro”.
Così il nuovo ambasciatore d’Italia presso il Regno del Belgio, Vincenzo Grassi, ha voluto ricordare la tragedia di Marcinelle dove, nell’agosto del 1956, 262 minatori, tra i quali 136 italiani, morirono intrappolati nelle viscere della terra. Una tragedia di cui il prossimo anno si celebrerà il sessantesimo anniversario.
L’ambasciatore Grassi si è recato in visita al Bois du Cazier, il luogo dell’incidente dichiarato dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità, per rendere omaggio alle vittime e a uno dei siti più rappresentativi di quella che è stata l’epopea dell’emigrazione italiana alla ricerca di lavoro nei quattro angoli del Pianeta.
L’ambasciatore, accompagnato dai presidenti dei Comites e del Cgie, è stato accolto dalle autorità locali e dai rappresentanti dei minatori ed ha deposto una corona di fiori ai piedi del monumento eretto in memoria delle vittime.
Grassi, oltre a ricordare il sacrificio dei tanti italiani, ha evidenziato il “carattere altamente significativo ed educativo” ora attribuito dalle autorità belghe a questo sito ed ha sottolineato come l’Europa possa ancora essere “concretamente una risposta a drammi ora diversi dal passato ma che originano dalle stesse esigenze di riscatto e di progresso sociale”.