Coppa Sudamericana: Sejas nella storia, primo venezuelano a vincere il trofeo

Luis Manuel Seijas, Santa Fe
Luis Manuel Seijas, Santa Fe
Luis Manuel Seijas, Santa Fe

CARACAS – Il Santa Fe si proclama campione della Copa Sudamericana 2015 innalzando al cielo di Bogotà il primo trofeo internazionale della sua storia. Contro l’Huracan (Argentina) non sono stati sufficienti 210’ complessivi di gioco per vedere una squadra prendere il sopravvento sull’altra e quindi sono stati necessari i calci di rigore per sancire il vincitore della competizione.

A spuntarla dal dischetto sono ovviamente i colombiani, che regalano alla propria gente un titolo agognato da molto tempo, coronando così alla grande un percorso che ha visto i ‘Cardenales’ liberarsi di avversari illustri come Emelec, Club Nacional e Independiente. Ma la notizia più importante é che tra i protagonisti c’é il venezuelano Luis Manuel Seijas.

‘Luisma’ nella serata di mercoledì é entrato negli annali non solo del calcio ‘creolo’, ma anche a livello di Conmebol diventanto il primo vinotinto che alza al cielo la Coppa Sudamericana.

“La grandeza di questa impresa la capiremo tra molti anni, perché non é da tutti essere il primo a vincere una competizione come questa. Siamo la prima squadra di Santa Fe che vince un torneo internazionale e la prima formazione colombiana che vince la Coppa Sudamericana. Queste cose rimarranno per sempre nella mente dei tifosi e per questo motivo bisogna godersi il momento” ha confessato a fine gara il calciatore nato 29 anni fa a Valencia.

“Sono felice di portare in alto il nome del Venezuela, uno sempre punta a questo quando giochi fuori e quando ci riesci ne sei felice”.

Forse molti non lo sanno, ma c’é un pizzico di collettività nella vittoria di Seijas: i suoi primi calci ad un pallone li ha dati sui campetti del ‘Centro Social Italo-Venezolano’ di Valencia. Dove, dopo aver mostrato le sue abilità con la palla, ha iniziato il suo periplo nel mondo del calcio vestendo le casacche di Deportivo Táchira, Caracas, Banfield, Santa Fe, Standar Liegi, Sociedad Deportiva Quito per poi far ritorno al Santa Fe.

L’ex Csiv ha giocato tutta la gara di ritorno contro gli argentini dell’Huracan dove tral’altro ha segnato uno dei tiri dal dischetto e non solo, ma ha ricevuto anche il premio come ‘man of the match’. “Non ci sono dubbi che le vittorie hanno un sapore più dolce quando sei tra i protagonista di peso della gesta. Sono molto felice per gli elogi ricevuti”.

Il Santa Fe infatti non sarà di certo ricordata come una squadra divertente, ma si sa, chi vince ha sempre ragione ed è doveroso riconoscere ai colombiani il merito di aver sempre mantenuto il sangue freddo nei momenti opportuni, fino alla fatidica lotteria dei tiri dal dischetto di mercoledì.

I complimenti per il successo vanno anche al tecnico Gerardo Pelusso, bravo dopo alcuni passaggi a vuoto a tornare finalmente sulla cresta dell’onda: l’ uruguaiano ha fatto di necessità virtù e ben conscio di avere a disposizione un undici non eccelso tecnicamente, ha dato ai suoi un’ottima organizzazione difensiva, sorretta dalla potenza dei centrali Mina e Meza, quasi impeccabili durante l’intera competizione.

“Per tutto quanto ho vissuto in questa fetta di stagione, per la fiducia che ha avuto in me il miester, i suoi assistenti, il preparatore físico, i miei compagni e tutti membri della squadra posso dire che questa é stata una delle migliori stagioni della mia carriera da profesionista. Sarà indimenticabile”.

Dall’altro lato l’Huracan allenato dall’astuto Dominguez ha ben poco da rimproverarsi. E’ vero che nel match di andata in Argentina un atteggiamento più spregiudicato sarebbe stato preferibile, ma non dimentichiamoci da dove viene il ‘Globo’ (soprannome del team argentino) e i passi da gigante fatti durante un ultimo anno e mezzo pieno di soddisfazioni.

All’Huracan sono mancati i nervi saldi durante i penalty: soltanto Mancinelli è riuscito a segnare, mentre sono stati decisivi gli errori di Bogado (paratona di Zapata), Nervo e soprattutto dell’esperto Toranzo. Il Santa Fe invece è stato glaciale dagli undici metri e grazie alle trasformazioni di Perez, Seijas e Balanta si è aggiudicato la coppa con il risultato di 3 a 1. Sarà una settimana di baldoria per il popolo dell’Expreso Rojo.

(Fioravante De Simone/Voce)

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