Anonymous annuncia, sventato attacco dell’Isis in Italia

Un frame tratto dall'ultimo video riconducibile alla galassia di 'hacktivisti' di Anonymous, già responsabile per una serie di attacchi informatici contro profili ritenuti legati allo Stato Islamico, Roma, 30 Novembre 2015. ANSA/ WEB/ YOUTUBE
Un frame tratto dall'ultimo video riconducibile alla galassia di 'hacktivisti' di Anonymous, già responsabile per una serie di attacchi informatici contro profili ritenuti legati allo Stato Islamico, Roma, 30 Novembre 2015. ANSA/ WEB/ YOUTUBE
Un frame tratto dall’ultimo video riconducibile alla galassia di ‘hacktivisti’ di Anonymous, già responsabile per una serie di attacchi informatici contro profili ritenuti legati allo Stato Islamico, Roma, 30 Novembre 2015. ANSA/ WEB/ YOUTUBE

ROMA. – “Abbiamo sventato un attacco in Italia, speriamo di impedirne altri”: un annuncio postato sui social dagli account ufficiali di Anonymous il 25 e rilanciato adesso scatena la rete, a caccia di altri dettagli su quanto avvenuto. Ma gli amministratori italiani del gruppo, che hanno un ruolo di primo piano nel coordinamento dell’operazione #OpParis, lanciata contro i seguaci di Abu Bakr al Baghdadi all’indomani degli attacchi del 13 novembre nella capitale francese, ammoniscono: “Daremo maggiori dettagli presto in un video. Ora non è il momento, l’operazione prosegue, siamo in una fase delicata”.

E mentre la polizia postale continua a monitorare la rete, fonti investigative sottolineano che “non è strano che gli hackivisti possano essersi imbattuti in una ‘conversazione’ tra jijadisti” che pianificavano attacchi, “difficile e pericoloso, invece – sostengono gli inquirenti – il fatto che il collettivo abbia iniziato un’operazione ad alto impatto, sotto copertura, pericolosa perché dal finale incerto”.

Un’operazione azzardata che, secondo gli investigatori, non sembrerebbe appartenere al modus operandi di Anonymous. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, il collettivo ha ricevuto una segnalazione da un Anonymous francese, riuscito ad intercettare una conversazione online tra due jihadisti.

“Pianificavano un’azione contro un comune italiano, una città nota”, si spiega, “ma non avevano ancora messo piede in Italia”. L’attentato “per ora è stato sventato”, perché i jihadisti sono stati ‘denudati’, i loro account violati. In questo momento, “prosegue il monitoraggio” delle identità tracciate. Le informazioni sono state diffuse in rete e non alle autorità “perché l’attacco è stato sventato sul nascere”.

Gli hacktivisti dicono di non “confidare nella capacità” delle istituzioni italiane “di porre in sicurezza i propri concittadini”, ma che se avessero scoperto che “i terroristi erano già in Italia” non avrebbero esitato “ad avvertire le autorità”.

A livello globale, l’operazione anti-Isis ha portato, sino ad oggi, all’oscuramento di 15.500 obiettivi, tra account sui social network e siti web legati direttamente alle operazioni o alla propaganda dell’Isis. Ma altri 4.000 account sono nati nelle ore successive: “Il nostro scopo è rallentarli”, sottolinea Anonymous.

Gli ‘esperti’ dell’Isis non sono stati a guardare: hanno diffuso online manuali per ‘difendersi’ dagli attacchi, e in qualche caso hanno rilanciato, per tentare di ‘delegittimare’ gli anonimi. E’ stato questo probabilmente il caso del falso allarme fatto circolare il 21 novembre scorso, con una allerta attentati in Usa, Libano e in Italia, a Roma e Milano, dove il giorno dopo è stato annullato – a scopo precauzionale – un concerto dei Five Finger Death Punch.

“Non riveleremo la città obiettivo dell’attacco sventato fino a quando l’operazione non sarà terminata, e anche per non scatenare alcun panico”, sottolinea Anonymous. Che assicura: “L’Isis ci teme, stiamo preparando un nuovo script per cancellare 1.000 account al giorno. Cureremo la loro malattia mentale”.

(di Claudio Accogli/ANSA)

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