Traversata Disperata: gli scatti di Paolo Pellegrin e Mohamed Keita all’IIC di New York

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NEW YORK – È incentrata sul drammatico viaggio che migliaia di migranti compiono per fuggire dalla guerra, dalla fame e dalla povertà, alla disperata ricerca di un futuro migliore in Europa la mostra fotografica “Traversata disperata”, in programma dal 30 marzo al 28 aprile all’Istituto Italiano di Cultura di New York.

Le immagini che la compongono provengono da due sguardi diversi e complementari: quello di Paolo Pellegrin, grande fotogiornalista e membro della prestigiosa agenzia Magnum, e quello di Mohamed Keita, giovane e talentuoso fotografo.

Paolo Pellegrin ha documentato questo terribile “viaggio della speranza” in una serie di reportage, uno dei quali pubblicato dal New York Times Magazine nel settembre 2015 con il titolo “Desperate crossing”. Keita lo ha vissuto direttamente sulla propria pelle: le fotografie del primo mostrano la terribile attraversata, quelle del secondo ne sono in un certo senso il frutto.

Scappato dal suo Paese, la Costa d’Avorio, all’età di soli 14 anni per sopravvivere alla guerra civile che gli ha portato via i genitori, Mohamed Keita ha affrontato un viaggio di oltre tre anni nel continente africano, prima di imbarcarsi verso l’Italia. Approdato sulle coste siciliane, ha raggiunto Roma e per quattro mesi ha dormito alla Stazione Termini.

Attraverso la fotografia ha costruito parte della sua identità di sopravvissuto ed è riuscito a trovare una possibile strada professionale. Il suo obiettivo è spesso rivolto a persone che, come lui, sono reduci da questo viaggio disumano e sono costrette a vivere in condizioni precarie e disumane.

Lo sguardo esperto di Pellegrin trova dunque un ideale completamento in quello del giovane Keita, sullo sfondo di un Paese – l’Italia – impegnato nel difficile compito di accoglienza e integrazione dei tantissimi migranti che ogni giorno approdano sulle coste italiane.

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