Meno tasse per le imprese nel 2016, sconto da 3,5 miliardi

artigiano

ROMA. – Diminuiscono le tasse per le imprese, che quest’anno verseranno al fisco 3,5 miliardi di euro in meno, ma ancora finisce nelle casse dello Stato quasi un terzo degli utili. E’ la previsione dell’Istat, contenuta nel rapporto ‘Gli effetti dei provvedimenti fiscali sulle imprese’.

TASSE IN CALO DELL’11% – L’istituto di statistica si aspetta un taglio dell’11% delle imposte societarie, tra Ires e Irap, a seguito delle agevolazioni introdotte dalle ultime tre legge di stabilità: il taglio del costo del lavoro dall’Irap, il maxi-ammortamento sui nuovi investimenti in beni strumentali e il potenziamento dell’Ace (Aiuto alla crescita economica, la detassazione del rendimento figurativo del capitale proprio). La simulazione interessa tutte le società di capitali che hanno compilato il modello UnicoSc in almeno uno degli anni di imposta 2008-2013. Sono escluse le imprese agricole, finanziarie, sanitarie e quelle di istruzione.

AL FISCO QUASI UN TERZO DEI PROFITTI – Nonostante i nuovi sgravi, tra Ires e Irap, l’aliquota effettiva mediana si attesterà al 31% nel 2016, in lieve calo rispetto al 31,3% del 2014 (l’ultimo anno per il quale sono disponibili i dati). Le aliquote effettive ai fini Ires, invece, aumenteranno fino al 26,6% dal 25,5%.

BENEFICIARI A MACCHIA DI LEOPARDO – Non tutte le aziende beneficeranno degli sgravi. L’Istat spiega che la riforma dell’Irap comporterà una riduzione delle tasse per circa il 40% delle imprese, mentre i maxiammortamenti ne interesseranno una su quattro. Per entrambe le misure, la percentuale dei beneficiari crescerà con la dimensione dell’impresa e sarà più elevata nell’industria, in particolare nei settori a maggiore intensità tecnologica.

PREMIATI E PERDENTI – Le nuove norme divideranno così le imprese tra “premiati e perdenti”, secondo l’analisi dell’istituto di statistica. “In termini distributivi – si legge nel testo – il taglio del costo del lavoro dell’Irap avvantaggia le imprese al crescere del numero degli occupati” e della quota di dipendenti a tempo indeterminato. Le riduzioni di imposta più elevate riguarderanno le imprese tra 20 e 500 dipendenti, quelle del Nord e le multinazionali. Al contrario il risparmio sarà ridotto per società più piccole e quelle del Mezzogiorno.

IL NODO DELL’INCAPIENZA – Una quota significativa degli sgravi andrà poi perso perché i beneficiari risulteranno incapienti ai fini di Ires e Irap. Per i maxiammortamenti l’incapienza riguarderà quasi il 30% delle società che faranno investimenti in beni strumentali nel 2016 e porterà a una quota dello sgravio potenziale non goduto del 68%. Si troveranno in questa situazione soprattutto le aziende senza addetti, quelle residenti al Sud, i settori delle costruzioni e degli altri servizi.

(di Chiara Munafò/ANSA)

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