Confindustria: riforme per il Paese, sì al referendum

VINCENZO BOCCIA CONFINDUSTRIA
VINCENZO BOCCIA CONFINDUSTRIA
VINCENZO BOCCIA CONFINDUSTRIA

ROMA. – Confindustria sosterrà il referendum costituzionale, “una scelta a favore della governabilità, della competitività e del valore della responsabilità”. Un sostegno alle riforme che “è nella storia di Confindustria”: essersi schierati per il sì all’unanimità – indica il leader degli industriali, Vincenzo Boccia – “ha un grande significato: l’industria italiana compatta su una idea di riforma Paese a prescindere dal Governo ma per la governabilità”; “una questione di argomenti e di contenuti che non riguarda l’appoggio a nessuno ma riguarda una visione del Paese”.

La decisione del Consiglio Generale di Confindustria segna due passaggi strategici per il nuovo presidente. E’ una scelta che traccia la strada del rapporto industriali-governo marcando nettamente i confini: equidistanza dagli schieramenti politici ma non dalla politica in cui si vuole invece avere un ruolo incisivo, l’obiettivo – come bussola e come grimaldello – di puntare sui fattori di sviluppo dove l’interesse delle imprese coincide in pieno con l’interesse del Paese.

Gli industriali sono “apartitici con una grande attenzione alla politica economica. Di stabilità e governabilità – dice Boccia – ne facciamo una questione complessiva, non in rapporto al Governo”. Il secondo passaggio è tutto interno all’associazione: è nell’impostazione del metodo di lavoro per la presidenza di Confindustria dei prossimi quattro anni; il sostegno al referendum era più che prevedibile ma formalmente arriva ora per due motivi: è stata evitata qualsiasi interferenza con il voto per le amministrative ed è stato dato quanto più spazio possibile al confronto ed alla condivisione interni.

“La riforma costituzionale – spiega Confindustria – guarda all’interesse generale del Paese nel medio-lungo periodo e va sostenuta, quindi, a prescindere dalla situazione politico-elettorale del momento. È senz’altro migliorabile ma è pre-condizione indispensabile per realizzare quelle riforme economiche necessarie al rilancio della crescita, su cui Confindustria chiede un impegno forte da parte del Governo. È questo lo spirito con cui il Consiglio Generale ha espresso il suo orientamento”.

Sono quattro i punti che motivano il sì delle imprese: “il superamento del bicameralismo paritario, che significa più stabilità e governabilità; il miglioramento della qualità dell’attività legislativa; la semplificazione e la modernizzazione dei rapporti tra i diversi livelli di governo (più collaborazione Stato-autonomie, stop alla logica dei veti); misure di efficientamento della finanza pubblica”.

(di Paolo Rubino/ANSA)

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