Riunito a Roma il coordinamento del Forum delle Associazioni degli Italiani nel Mondo

faim

CARACAS. – Il Comitato di Coordinamento del FAIM (Forum delle Associazioni degli Italiani nel Mondo) ha avviato la fase operativa che dovrà sostanziare e attuare concretamente le linee programmatiche approvate nella prima Assemblea Congressuale svoltasi a Roma il 29 aprile 2016.

Nella riunione presieduta da Franco Narducci al quale è stato affidato il ruolo di primo portavoce protempore tra i quattro eletti dal Consiglio Direttivo del FAIM, il Comitato di coordinamento ha definito le aree funzionali che faranno capo ad ognuno di essi.

Il portavoce protempore, oltre ad essere il legale rappresentante del Forum e a dirigere i lavori del Comitato di Coordinamento, eserciterà unitariamente la rappresentanza politica del FAIM verso le istituzioni dello Stato centrale e verso le Autonomie locali. Le altre aree funzionali assegnate ai portavoce eletti sono state così ripartite:

– l’area funzionale “Sviluppo organizzativo”, sarà curata da Rino Giuliani, con particolare attenzione alle istanze delle 85 associazioni in Italia e all’estero che hanno aderito al FAIM, nonché alla costituzione dei Forum-Paese tra le nostre comunità emigrate.

– l’area funzionale “Comunicazione e informazione”, affidata a Franco Dotolo che curerà i rapporti con i mezzi d’informazione e assicurerà il flusso d’informazioni da e verso le associazioni aderenti al Forum.

– l’area funzionale “Studi, ricerche e progettualità”, diretta da Roberto Volpini che s’incaricherà di ricerche e progetti in particolare sul versante del lavoro, dell’istruzione e del welfare.

– l’area funzionale “Risorse finanziarie”, diretta da Luigi Papais che coordinerà anche le iniziative per la raccolta dei fondi, in particolare di provenienza europea.

L’associazionismo, come era stato ripetutamente sottolineato in sede congressuale, è stato una risorsa fondamentale del sistema Italia all’estero e continuerà ad esserlo a patto che si colgano appieno i cambiamenti e le novità che hanno attraversato e attraversano le comunità italiane emigrate.

Bisogna farlo ridando forza alla soggettività espressa dall’associazionismo e riscoprendo la consapevolezza del ruolo; ma anche riaffermando i valori fondanti di solidarietà, di aggregazione, di partecipazione democratica e di responsabilità collettiva che lo hanno sempre caratterizzato.

Lascia un commento