La politica italiana alla Filadelfia di Hillary

La politica italiana alla Filadelfia di Hillary
La politica italiana alla Filadelfia di Hillary
La politica italiana alla Filadelfia di Hillary

FILADELFIA – Bilaterali, incontri di lavoro con un occhio alla politica italiana e uno alla convention democratica. E’ ricca la lista dei politici italiani in queste ore a Filadelfia, dove Hillary viene incoronata la prima candidata donna alla Casa Bianca. La presidente della Camera Laura Boldrini, l’alto rappresentate per la politica estera della Ue Federica Mogherini e il presidente del gruppo Socialisti e Democratici del Parlamento europeo Gianni Pittella, parlano di vero cambiamento, non solo per gli Stati Uniti.

Presente anche la ministra per le Riforma Costituzionali, Maria Elena Boschi.

Hillary é un bel cambiamento, un giusto riconoscimento che la situazione é cambiata – afferma Mogherini -. Se sarà eletta, Clinton sarà una presidente aperta al mondo, che garantirà un’America impegnata in una rete di alleanze, a partire da quella con l’Europa – aggiunge Mogherini, precisando che ”è proprio per questo motivo che sono qui in questi giorni, per lavorare insieme al team che che farà la sua politica estera”.

Ma Mogherini precisa:
– Se non sarà lei presidente l’Europa e gli Stati Uniti lavoreranno in ogni caso insieme. Non abbiamo alternative, anche se lo scenario sarebbe diverso.

La presidente della Camera si dice ”colpita dal clima di partecipazione alla convention”, un clima che ”fa capire che la politica è un esercizio che può trascinare. Questo è un dato che dovremmo portare in Italia, dove c’è più disillusione”.

Apprezzando lo sforzo di Sanders con i suoi, Boldrini plaude al fatto che Hillary è ”più determinata dei pregiudizi e della misoginia, che purtroppo ancora esistono”.

Pittella a margine della convention ha avuto modo di incontrare proprio Bernie Sanders.

– Mi ha colpito quando mi ha detto che per battere il populismo non servono le parole, ma i fatti concreti, quelle azioni in grado di cambiare la vita delle persone. Si tratta – afferma Pittella – di un messaggio importante che vale qui e anche nell’Unione europea, dove per sconfiggere i piccoli Trump dobbiamo fare come sta facendo il premier Matteo Renzi. L’idea di un salvatore della patria, come Trump si propone, è un’idea che non funziona: in Italia – conclude Pittella – abbiamo avuto Mussolini”

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