Brexit: Tokyo minaccia Londra, rischio addio imprese

(FILE) A file photo dated 22 January 2014 showing a Bank of England logo, London, Britain. ANSA /FACUNDO ARRIZABALAGA
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ROMA. – Tokyo contro Londra. Uno dei primi effetti della Brexit potrebbe essere l’addio delle imprese giapponesi dal territorio britannico, se Theresa May non si comporterà “in modo responsabile” per minimizzare l’impatto negativo dell’uscita dall’Unione europea sulle aziende del Sol Levante.

L’avvertimento, per non dire la poco velata minaccia, è arrivata direttamente dal governo giapponese, che sul sito del ministero degli Esteri ha pubblicato un documento per raccomandare alla Gran Bretagna un’attenzione particolare al problema.

L’avviso nasce dalla volontà del governo nipponico di salvaguardare il più possibile le proprie aziende presenti in Gran Bretagna, dalle banche presenti a Londra, che si sposterebbero nel Continente se il Paese dovesse perdere il ‘passaporto finanziario’, ai grandi produttori di auto.

Honda, Nissan e Toyota hanno infatti da anni impianti produttivi nel Regno Unito e temono un aumento dei costi legato a potenziali nuove barriere tariffarie in entrata e in uscita dall’Ue. Ma a spostarsi potrebbero anche essere le case farmaceutiche, nel caso in cui l’Agenzia Europa per il Farmaco dovesse abbandonare l’attuale sede sulle sponde del Tamigi.

Il riferimento specifico, presente nel documento di quindici pagine, è dunque a quelle imprese che sono state “in qualche caso invitate dal Governo” britannico e che “hanno investito attivamente nel Regno Unito, visto come porta di passaggio per l’Europa”.

Per queste aziende, si legge nel testo ufficiale, “chiediamo con forza che il Regno Unito consideri seriamente” gli effetti della Brexit ed “attui misure per incentivare gli investimenti, fra cui l’allentamento della regolamentazione, per rendere il Paese una destinazione ancora più attraente per gli investimenti”.

Perché questo accada, intima infine il documento, è necessario che le trattative fra Regno Unito ed Europa vengano completate il prima possibile, al fine, sottolinea ancora Tokyo, di confermare la libertà di movimento dei lavoratori delle imprese giapponesi.

In caso contrario, “se le leggi Ue cesseranno di venire applicate nel Regno Unito, le imprese giapponesi che hanno il quartier generale nel Regno Unito potranno decidere di spostare la loro sede principale nell’Europa Continentale”.

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