Mattarella a Sofia, 10 leader per capire il futuro dell’Europa

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rivolge un indirizzo di saluto al termine della inaugurazione della mostra: "Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino". Roma, 16 febbraio 2015. ANSA/UFFICIO STAMPA PRESIDENZA REPUBBLICA
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rivolge un indirizzo di saluto al termine della inaugurazione della mostra: "Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino". Roma, 16 febbraio 2015. ANSA/UFFICIO STAMPA PRESIDENZA REPUBBLICA
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rivolge un indirizzo di saluto al termine della inaugurazione della mostra: “Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino”. Roma, 16 febbraio 2015. ANSA/UFFICIO STAMPA PRESIDENZA REPUBBLICA

ROMA. – L’Europa è definitivamente deragliata oppure dopo lo shock dell’uscita della Gran Bretagna si può ripartire sulla strada dell’integrazione? Gira tutto intorno a questo interrogativo l’ormai tradizionale vertice “United for Europe” (chiamato anche Arraiolos group”) che si apre dopodomani a Plovdiv in Bulgaria.

Dieci presidenti di Paesi dell’Unione europea si incontreranno infatti per due giorni per una serie di conversazioni informali guidate da un’agenda minima che è gran parte centrata sulla crisi europea, sul futuro dei Balcani nell’Unione e sulla necessità di un approccio comune al problema delle migrazioni.

Già domani Sergio Mattarella sarà a Sofia per una visita ufficiale in Bulgaria, ennesima tappa nei Balcani del presidente a conferma dell’attenzione che la politica estera Italiana riserva alla turbolenta regione. Il capo dello Stato il giorno seguente si sposterà a Plovdiv, l’antica Filippopoli, per l’annuale riunione del gruppo “United for Europe”, un forum informale che riunisce ormai dal 2003 diversi capi di Stato non esecutivi della Ue. E che di conseguenza consente discussioni libere, al di fuori di alcune rigidità che caratterizzano i toni dei primi ministri spesso alle prese con dinamiche di politica interna.

Dopo la sessione in Germania, nel 2015 a Erfurt, il gruppo di Arraiolos (il nome viene dalla piccola cittadina portoghese dove si svolse la prima riunione) si trova oggi a dover discutere sempre degli stessi temi in un quadro sostanzialmente peggiorato dopo il trauma Brexit.

Se l’anno scorso il presidente della Repubblica chiedeva con forza di “mantenere sempre alta la solidarietà europea e la sua applicazione”, da domani in Bulgaria non si potrà che riparlarne con la stessa preoccupazione. Su invito del presidente bulgaro Rosen Plevneliev si vedranno a Plovdiv – capitale storica della Tracia e seconda città del paese dopo Sofia – i presidenti di Germania, Italia, Polonia, Ungheria, Slovenia, Estonia, Portogallo, Finlandia e Malta.

Un’occasione unica per una riflessione senza filtri ed aperta alla franchezza tra Paesi dell’Unione che hanno visioni ancora contrapposte sulle ricette anti-crisi e sugli strumenti per confrontarsi con le ondate migratorie.

(Di Fabrizio Finzi/ANSA)

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