Renzi all’inaugurazione della Milano Moda Donna

Matteo Renzi all'evento di inaugurazione di Milano Moda Donna (Ansa)
Matteo Renzi all'evento di inaugurazione di Milano Moda Donna (Ansa)
Matteo Renzi all’evento di inaugurazione di Milano Moda Donna (Ansa)

MILANO. – “E’ la seconda volta che inauguro Milano Moda Donna, spero che non mi denunciate per stalking, anche perché intendo partecipare a tutte le prossime iniziative”: è la scherzosa minaccia fatta dal premier Matteo Renzi ai protagonisti della moda, al pranzo d’apertura della Milano Fashion Week. Dopo il galà dello scorso febbraio, in pochi credevano che il presidente del Consiglio sarebbe tornato a Milano per inaugurare le sfilate, invece lui ha tenuto a sottolineare il fatto che esserci non è una concessione, ma un dovere.

“Spero che quando, lo dico per i giornalisti, il più tardi possibile, mi auguro, qualcun altro verrà al posto mio, vorrei che fosse chiaro che compito istituzionale del Presidente del Consiglio, come quello di partecipare ad alcuni eventi, è – ha detto rivolgendosi alla platea di stilisti e imprenditori – quello di presenziare a questo evento. Non è una concessione del Presidente di turno, qui c’è un pezzo di economia, di creatività, di ingegno, di talento e di bellezza che merita il rispetto della politica, della cosa pubblica”.

Come lo scorso febbraio, per il pranzo con Renzi sono arrivati tutti i big della moda: stilisti come Giorgio Armani, Donatella Versace, Silvia Venturini Fendi, Anna Molinari, Angela Missoni, imprenditori come Patrizio Bertelli, Renzo Rosso, Matteo Marzotto, Lapo Elkann, Paolo Zegna, Brunello Cucinelli. E poi le istituzioni, dal ministro per lo sviluppo economico Carlo Calenda al sindaco Giuseppe Sala. Proprio il Comune di Milano, insieme alla Camera della moda, ha organizzato il pranzo nei laboratori della Scala dell’ex Ansaldo: ai lati delle due lunghe tavolate addobbate di frutti di stagione, i costumi e le scenografie del Piermarini.

Appena arrivato, il premier Renzi ha salutato i lavoratori della Scala e poi tutti gli invitati, fermandosi a parlare a lungo con la direttrice di Vogue America Anna Wintour, che si è dichiarata una sua grande fan, con il Ceo di Gucci Marco Bizzarri, che lo aveva invitato alla sfilata del pomeriggio, e con Giorgio Armani, che gli ha consigliato “di rimanere coinvolto ma distaccato”, augurandosi che la sua presenza “abbia un seguito vero”.

Ai big del settore Renzi non ha raccontato “cosa il governo farà per la moda nel 2017. Faremo molto e lo faremo insieme, ma quello che vi chiedo – ha detto – è che voi ci diate una mano, perché questo Paese scopra un Made in Italy affascinante almeno come quello delle vostre produzioni. Il Made in Italy che ci serve è il Made in Italy fatto di valori, di cultura, di ideali, di passione, quelle che stanno alla base degli artigiani che realizzano le vostre straordinarie opere, quello che sta alla base di queste donne e uomini che lavorano al Teatro della Scala, ma quello che sta alla base anche, e soprattutto, del nostro sentimento di popolo.

E’ per questo motivo che, come vi dico, il governo è pronto a fare molto per la moda e per il vostro settore. Vi chiedo: tutti insieme, diamo una mano, perché l’Italia, in Europa, al G7 e nel mondo torni ad essere quello che deve essere: costruttrice di speranza in un mondo che sceglie il risentimento, protagonista di opportunità in un mondo che spesso vive di paura. Sono certo che – ha concluso – se ce la metteremo tutta, insieme, ce la faremo”.

(di Gioia Giudici/ANSA)

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