Scontro all’Inps, Consiglio Indirizzo e Vigilanza attacca il piano Boeri di riforma

Il presidente dell'Inps, Tito Boeri
Scontro all'Inps, Consiglio Indirizzo e Vigilanza attacca il piano Boeri di riforma
Scontro all’Inps, Consiglio Indirizzo e Vigilanza attacca il piano Boeri di riforma

ROMA. – Alta tensione all’Inps dove lo scontro tra il presidente Tito Boeri e il Civ, il Consiglio di indirizzo e vigilanza, ha toccato un punto di non ritorno. Pietro Iocca, che guida il Consiglio, chiarisce che in settimana è stato presentato il ricorso al Tar contro la riforma dell’Istituto, piano che porterebbe “un uomo solo al comando”. Boeri non cede: “andremo avanti” ribatte, aprendo solo ad “aggiustamenti”, posto che la “sostanza non cambia”.

Civ e Boeri erano ai ferri corti già da tempo. Si parla di riforma dall’inizio del 2016, ma stavolta la rottura si è consumata, davanti ai parlamentari, in una sede istituzionale come la commissione bicamerale sugli enti previdenziali. Il pomo della discordia è il regolamento di organizzazione firmato da Boeri a inizio agosto, da cui discendono altre ‘determinazioni’, con l’obiettivo dichiarato di dare un nuovo copione all’Istituto, rafforzare la presenza sul territorio, tagliare le posizioni dirigenziali, da 48 a 36, e ringiovanire il personale, procedendo all’assunzione di 900 nuove leve.

Un reclutamento reso possibile anche grazie a risparmi che a regime frutterebbero 8 milioni. Per Iocca, però, così facendo si determinerebbe una semplificazione “estrema” della struttura, e “asciugando le competenze si finirebbe per asciugare la democrazia”. Boeri tiene il punto, evidenziando che il Civ non “può interferire” in questioni che riguardano la “gestione della dirigenza” e soprattutto non può impartire indirizzi in via diretta al dg, posizione oggi ricoperta da Massimo Cioffi, senza passare per il presidente. Secondo Boeri non c’è però nessuna volontà di accumulare i poteri, anzi di dice pronto a una nuova governance, che reintroduca il Cda.

Iocca, che ha avuto la parola per primo in commissione, tiene a precisare come dei rilievi alla riforma siano stati sollevati da diversi fronti. “Non è tanto un confronto, scontro, tra la presidenza Boeri e quella del Civ”, visto che, “da una parte c’è Boeri e dall’altra il Civ, il collegio dei sindaci, il dg, il magistrato della Corte dei Conti, i rilievi del Mef, del dipartimento della Funzione Pubblica e la nota del ministero del Lavoro”.

Boeri replica spiegando che saranno apportate “alcune modifiche volte a chiarire alcuni aspetti” (ad esempio che la commissione per la selezione dei vertici ha una funzione “istruttoria” e non decisionale), ma “l’impianto base resta”. Quindi il piano non sarà stravolto né tanto meno messo nel cassetto, condizioni chieste da Iocca per il ritiro del ricorso.

Una scelta, quella della via legale, definita dal presidente dell’Inps “drammatica e costosa”. Non per questo però ci si può bloccare, garantisce Boeri: “entro la fine dell’anno vogliamo rinnovare il gruppo dirigenziale”. Arenarsi significherebbe, rimarca Boeri, recare anche “problemi” al meccanismo che dovrà far girare l’Ape, l’anticipo pensionistico.

(di Mariana Berti/ANSA)

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