Saviano a New York: “Mi godo il successo di Gomorra”

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NEW YORK. – E’ tempo di bilanci per Roberto Saviano dopo il successo di Gomorra negli Stati Uniti. Critica e pubblico unanimi hanno consacrato la serie made in Italy andata in onda su Sundance Tv, piattaforma che discende dal festival fondato e creato da Robert Redford. Un Risultato che ha lasciato stupito lo stesso autore, che da New York si gode il successo.

“E’ stato del tutto inaspettato. E’ molto difficile superare la soglia dell’attenzione qui negli Stati Uniti. Non l’avrei mai detto. C’è stata una grande passione riguardo un nuovo approccio nel racconto del mondo mafie, soprattutto l’assenza del bene”.

Altro fattore vincente l’autenticità della lingua. La serie, infatti, è andata in onda con l’audio originale e sottotitoli in inglese: “E’ una cosa difficile che qui avvenga, ma è stata apprezzata. Quando si è deciso di ideare Gomorra – continua Saviano – era questo che volevo ottenere, poter scrivere una serie complicata, con la lingua originale, il napoletano, con storie complesse tutte derivate dalla realtà. Secondo me l’America ci ha premiati per questo”.

Un vero e proprio fenomeno di massa con americani e italiani di New York che si sono organizzati in gruppi d’ascolto per seguire la serie assieme. Una sorpresa per lo stesso Saviano: “La cosa più inaspettata – afferma lo scrittore napoletano – è accaduta quando passando di fronte alla pizzeria italiana Ribalta di Union Square ho visto una fila di persone e non avrei mai immaginato che fosse per seguire Gomorra. Anonimamente mi sono intrufolato e ho capito che c’è tutta una parte di comunità che non ha fastidio nel vedere raccontare la criminalità organizzata o non ha quell’istinto, che pure esiste, nel dire “Basta”, come era successo con i Sopranos. Nessuno ha detto Napoli e il sud non sono solo questo. E’ come se lo dessero per scontato. I gruppi di ascolto come quello di Ribalta sono, secondo me, una continuità tra le storie napoletane, italiane e newyorchesi che non si è mai interrotta”.

Napoli che in questi giorni tiene banco negli Stati Uniti e soprattutto a New York non solo con Gomorra e Saviano, ma anche con i libri di Elena Ferrante e il caso sulla sua identità. “E’ bizzarro – conclude Saviano – che New York decisa di occuparsi di Italia e lo faccia attraverso Napoli. Sembra solo un paradosso, ma in realtà c’è una ragione. Napoli non è Napoli, ma una città universale. Gomorra e i libri della Ferrante non hanno Napoli semplicemente come quinta. Napoli è protagonista, a volte occulto, a volte urlante. E non è Napoli raccontata al mondo, ma e al contrario il mondo raccontato attraverso Napoli. New York si rispecchia in questo pantano, almeno per quanto riguarda le mie storie, o nella poesia della Ferrante”.

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