Ancora una petizione all’INPS per le pensioni degli italiani in Venezuela

Pensionati durante una conferenza per trattare il problema delle pensioni Inps in Venezuela
Pensionati in Venezuela durante una riunione in cui l'Ambasciatore e funzionari dei Patronati hanno spiegato i motivi che hanno determinato la riduzione delle pensioni e quale potrebbe essere la situazione nel 2016.
Pensionati in Venezuela durante una riunione in cui l’Ambasciatore e funzionari dei Patronati hanno spiegato i motivi che hanno determinato la riduzione delle pensioni e quale potrebbe essere la situazione nel 2016.

CARACAS – Telefonate, mail, messaggi whatsapp… l’on. Fabio Porta ormai ne riceve centinaia dal Venezuela tutti i giorni e tutti di connazionali esasperati per la situazione che stanno vivendo riguardo le pensioni Inps. Non si sa più a che istanza ricorrere: Ambasciata d’Italia in Venezuela, Patronati, deputati e senatori hanno presentato interrogazioni in merito, ma non c’è più sordo di chi non vuol sentire.

Eppure si tratta di un numero esiguo di pensionati, circa tre mila, che dovrebbero vivere con la pensione sociale del Venezuela (circa 22.000 Bs.) con cui non si riesce neanche a comprare un litro di latte al giorno (circa 1.000 Bs.), mentre secondo l’INPS i pensionati italiani in Venezuela riceverebbero una pensione di circa 2.000 euro al mese. Ci sarebbe da ridere se non fosse così tragico!!!

Così ancora una volta l’on. Fabio Porta (Pd), presidente del Comitato degli Italiani nel Mondo della Camera dei deputati, ha inviato una lettera al presidente dell’Inps, prof. Tito Boeri, chiedendo un suo sostegno alle istanze dei pensionati italiani residenti in Venezuela. Facendo appello alla “conclamata disponibilità” del presidente Boeri alle “esigenze dei più bisognosi”, il deputato nella sua lettera, dopo aver illustrato nei particolari “la drammatica situazione in cui versano i nostri connazionali e le assurde ragioni del taglio delle prestazioni assistenziali italiane”, ha prospettato una serie di possibili interventi “per una rapida e giusta definizione” della attuale crisi.

Porta ha ricordato al presidente dell’Inps Boeri di aver “già interrogato il Governo e personalmente contattato sia il vice ministro dell’Economia e delle Finanze Enrico Morando, al quale è stata consegnata una petizione firmata da oltre 3.000 pensionati italiani residenti in Venezuela, che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio sen. Luciano Pizzetti, i quali hanno manifestato il loro interesse per una rapida e positiva soluzione del problema”.

La lettera del deputato a Boeri si conclude con una esortazione: “Confido nella sua sensibilità umana oltre che politica e nella sua comprensione dell’estrema urgenza di dare in tempi certi una risposta a migliaia di connazionali e alle loro famiglie che, oltre al dramma in questione, vivono da mesi la terribile emergenza umanitaria e sociale di un Paese ‘al collasso’, il Venezuela”.

Tra l’altro il tempo stringe, perché tale decisione dovrebbe essere presa prima del mese di novembre, data in cui l’INPS calcola il tasso di cambio da applicare alle pensioni all’estero per l’anno 2017.