Violenza sui minori, un dramma che non trova fine

L'ong lancia inoltre l'iniziativa #OrangeRevolution, invitando a postare domani su Fb, su Twitter o su Instagram qualcosa col colore arancione, colore simbolo di "varie rivoluzioni" e "segnale di rottura degli stereotipi di genere che impongono il rosa come colore delle bambine".
L'ong lancia inoltre l'iniziativa #OrangeRevolution, invitando a postare domani su Fb, su Twitter o su Instagram qualcosa col colore arancione, colore simbolo di "varie rivoluzioni" e "segnale di rottura degli stereotipi di genere che impongono il rosa come colore delle bambine".
L’ong lancia inoltre l’iniziativa #OrangeRevolution, invitando a postare domani su Fb, su Twitter o su Instagram qualcosa col colore arancione, colore simbolo di “varie rivoluzioni” e “segnale di rottura degli stereotipi di genere che impongono il rosa come colore delle bambine”.

ROMA. – Un dramma che non trova fine quello della violenza sui minori: nel 2015 sono state 5.080 le vittime in Italia, il 3% in più rispetto al 2011 (4.946). Di queste, 6 su 10 sono femmine. Dato che supera l’80% nel caso di violenze sessuali, subite da oltre 770 ragazze. Aumento a tre cifre poi dei reati legati alla pornografia minorile (+543%; 148 casi nel 2015, di cui l’81% femmine, 23 nel 2011) e agli atti sessuali con minori di 14 o 16 anni (+148%; 411 vittime, contro le 166 dei 2011, di cui il 78% femmine).

E’ quanto emerge dal nuovo Dossier “Indifesa” di Terre des Hommes (Tdh), realizzato con dati delle Interforze e presentato in Senato, alla vigilia della Giornata mondiale dell’Onu delle bambine e delle ragazze. A fronte di questi dati, ricorda il presidente del Senato, Pietro Grasso, “tocca alle istituzioni, alle scuole e alle famiglie individuare le cause primarie che espongono” i bambini “a rischio di violenza”: è “prioritario arrivare a una cultura della prevenzione sempre più capillare sul territorio, disporre di strumenti investigativi più efficaci, di una maggiore cooperazione internazionale giudiziaria e di un potenziamento dell’azione penale e di repressione”.

“I numeri – aggiunge Raffaele K. Salinari, presidente di Tdh – sono impressionanti e non lasciano spazio a dubbi: la prevenzione della violenza sui minori deve essere una priorità delle istituzioni e richiede l’impegno di tutti”.

SEMPRE PIU’ ABUSI SU MINORI, SOPRATTUTTO RAGAZZE – Dal 2011 diminuiscono, secondo il rapporto di Tdh, le violenze sessuali e quelle aggravate, rispettivamente -26% e -31% ma in termini assoluti (in tutto 908 minori nel 2015, per oltre l’82% femmine, pari a 770) costituiscono le tipologie con maggior numero di vittime dopo i maltrattamenti in famiglia (1.442, +24%) e la violazione degli obblighi di assistenza familiare (8.961, +9% rispetto al 2011), dove la percentuale di femmine è abbastanza allineata all’altro sesso.

Tra i primi nemici di bambine e ragazze ci sono i coetanei: lo documentano i dati del ministero della giustizia che segnalano in carico dei Servizi sociali ben 817 minori di sesso maschile condannati per violenze sessuali; 267 invece sono responsabili di sfruttamento della pornografia e prostituzione minorile. “Dobbiamo lavorare per fare emergere il sommerso – spiega il Servizio centrale della Polizia sulla violenza di genere – dobbiamo lavorare sui bambini, le famiglie e le scuole e fare informazione sui rischi del web, un territorio virtuale che lascia il segno”.

16 MLN DI BABY SPOSE NEL MONDO – Nate in aree di guerra ed emergenza, obbligate a sposare prima dei 18 anni mariti più anziani di oltre 10 anni, rischiano di aumentare, se non ci saranno interventi – avverte il Dossier – fino a 950 milioni entro il 2030 e fino a 1,2 miliardi nel 2050.

IN 44 MLN HANNO SUBITO MUTILAZIONI GENITALI – E’ questo uno dei drammi vissuti dalle bambine nel mondo: ne sono vittime, stima Tdh, circa 44 milioni di bambine al di sotto dei 14 anni.

GIOVANI MIGRANTI A RISCHIO TRATTA – Nei lunghi viaggi per raggiungere l’Europa poche sono le donne e le ragazze che non abbiano subito abusi sessuali. Molte, allettate da false promesse, finiscono nel giro della prostituzione. Tante inoltre le ragazzine che arrivano incinte sulle nostre coste. Tra gennaio e luglio 2016, ad esempio, sono arrivate in Italia 5.346 donne nigeriane; secondo l’Oim la maggior parte è destinata allo sfruttamento sessuale e c’è un aumento delle vittime minorenni.

“L’80% delle donne che la Polizia protegge dalla tratta è di origine nigeriana, seguono le romene”, ha confermato Bocchino: “Nella gestione dell’accoglienza il nostro Paese dovrà vedersi sempre più impegnato. Queste donne e ragazze non sono ancora tutelate a sufficienza, ma l’Italia sta facendo tanto”.

Con l’iniziativa di oggi Tdh dà il via anche alla Campagna Indifesa per sensibilizzare sulle gravi violazioni dei diritti delle bambine e delle ragazze. L’ong lancia inoltre l’iniziativa #OrangeRevolution, invitando a postare domani su Fb, su Twitter o su Instagram qualcosa col colore arancione, colore simbolo di “varie rivoluzioni” e “segnale di rottura degli stereotipi di genere che impongono il rosa come colore delle bambine”.

(di Alice Fumis/ANSA)

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