Calano le nuove pensioni con l’aumento dell’età

Una donna controlla il modulo di richiesta di pensione di anzianita' su internet, 01 dicembre 2011 a Pisa. L'eta' media dei pensionati Inps per anzianita' nei primi 10 mesi del 2011 e' di 58,7 anni in lievissimo aumento sui 58,6 anni del 2010. E di questi i due terzi sono usciti con 40 anni di contributi. ANSA/FRANCO SILVI
Una donna controlla il modulo di richiesta di pensione di anzianita' su internet, 01 dicembre 2011 a Pisa. L'eta' media dei pensionati Inps per anzianita' nei primi 10 mesi del 2011 e' di 58,7 anni in lievissimo aumento sui 58,6 anni del 2010. E di questi i due terzi sono usciti con 40 anni di contributi.   ANSA/FRANCO SILVI
Una donna controlla il modulo di richiesta di pensione di anzianita’ su internet, 01 dicembre 2011 a Pisa. L’eta’ media dei pensionati Inps per anzianita’ nei primi 10 mesi del 2011 e’ di 58,7 anni in lievissimo aumento sui 58,6 anni del 2010. E di questi i due terzi sono usciti con 40 anni
di contributi. ANSA/FRANCO SILVI

ROMA. – Forte calo delle nuove pensioni nei primi 9 mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: tra gennaio e settembre – soprattutto grazie all’aumento dei requisiti per l’accesso al pensionamento scattato quest’anno – le pensioni liquidate sono state 311.299 con un calo del 26,5% rispetto alle 423.528 dei primi tre trimestri del 2015. Nel terzo trimestre, secondo il monitoraggio sui flussi di pensionamento dell’Inps, la tendenza si è attenuata (era -34% tendenziale nel primo semestre) poiché nella seconda parte dell’anno una parte di coloro che erano rimasti bloccati (4 mesi in più per tutti, passaggio complessivo da 63,9 anni a 65,7 per la vecchiaia delle donne) è riuscito ad uscire.

Il calo più consistente si è registrato, grazie all’aumento dell’età di pensionamento, sulle pensioni di vecchiaia (da 161.528 dell’intero 2015 a 77.755 nei primi 9 mesi del 2016) e su quelle anticipate (da 157.052 a 73.289). Il calo dell’incidenza degli assegni di anzianità generalmente più “pesanti” ha fatto sì che sia diminuito l’importo medio degli assegni complessivi (da 988 euro al mese a 965).

Gli importi comunque variano notevolmente sia tra le varie categorie (dai 640 euro medi per la vecchiaia ai 1.937 medi delle pensioni anticipate) sia tra le gestioni (dai 184 euro medi per i parasubordinati a 1.191 dei lavoratori dipendenti). Le pensioni liquidate dal fondo lavoratori dipendenti nei primi nove mesi del 2016 sono state 180.221 a fronte delle 236.134 dei primi nove mesi del 2015 (-23,6%).

Gli assegni liquidati ai coltivatori diretti sono stati 20.006 a fronte dei 28.304 nello stesso periodo del 2015 (-29,3%) mentre quelle liquidate agli artigiani sono stati 38.667 a fronte dei 55.205 dello stesso periodo del 2015 (-29,9%). Le nuove pensioni erogate ai commercianti sono state 29.195 (erano 42.414 nei primi 9 mesi del 2015) con un calo del 31,1% mentre quelle erogate ai parasubordinati sono state 19.495 (25.036 nei primi tre trimestri un anno fa) con un calo del 22,1%.

Si registra un calo più consistente nell’intero periodo per i nuovi assegni sociali liquidati, da 36.455 a 23.715 a causa, spiega l’Inps, dell’aumento di quattro mesi dell’età minima, cresciuta a inizio 2016 da 65 anni e tre mesi a 65 anni e sette mesi. Grazie all’aumento dei requisiti per il pensionamento l’età media al momento della liquidazione dell’assegno è stata per i lavoratori dipendenti, di 65,3 anni per la pensione di vecchiaia e di 60,4 anni per la pensione anticipata a fronte di valori per l’intero 2015 rispettivamente di 65,1 anni per la vecchiaia e 59,9 anni per l’anticipata.

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