Scintille nel Pd: Bersani a Renzi, rottami l’Italicum e voto sì

Scintille Pd:Bersani,Renzi rottami Italicum e voto sì
Scintille Pd:Bersani,Renzi rottami Italicum e voto sì
Scintille Pd:Bersani,Renzi rottami Italicum e voto sì

ROMA. – La piazza del Pd accende lo scontro interno del partito e fa emergere le diverse anime della minoranza. In vista dell’appuntamento di sabato prossimo a piazza del Popolo, a Roma, per amplificare la campagna del sì (dal palco parlerà Matteo Renzi) Bersani fissa le condizioni per un suo improbabile allineamento: C’è una possibilità che voti sì? gli chiede Lilli Gruber su La7. “C’è una possibilità se mi rottamano l’Italicum” è la risposta secca dell’ex segretario. Che a scanso di equivoci aggiunge: “Io però non sto sereno”.

E la commissione sull’Italicum messa in piedi dal Pd? Bersani scuote il capo: “Confesso un certo scetticismo. Posso anche credere ai miracoli ma è un anno e mezzo che chiedo di rottamare l’Italicum…”.

Renzi, prima ancora di sentire il suo predecessore alla segreteria del Pd, lo attacca rimproverandogli la mancanza di coerenza: “Non ho capito se Bersani vota si o no, ha votato tre volte sì , era pure in commissione ma ci è andato poche volte, in tv ha detto che votava sì, alla fine se ora ha cambiato idea e vuole votare no che ci posso fare?Comunque a me sembra un errore cambiare l’Italicum ma ho dato l’ok e credo che cambierà”.

Ma cambiare non vuol dire rottamare: il margine per il recupero di Bersani resta dunque strettissimo. Chi cerca di non approfondire lo strappo è Gianni Cuperlo, il più dialogante tra gli esponenti della minoranza. In un primo momento aveva assicurato la sua presenza alla manifestazione del Pd di sabato prossimo, dove Matteo Renzi parlerà dal palco a sostegno del Sì al referendum: “Sono un funzionario di partito, vado dove mi chiama il partito”.

Ma le sue parole devono aver suscitato qualche malumore nella minoranza, se poi ha sentito il bisogno di correggere il tiro e subordinare la sua presenza ai progressi del comitato sull’Italicum: “Sto chiedendo con altri un atto politico serio che si faccia carico delle richieste avanzate dalle minoranze, e non solo, per una nuova legge elettorale. Se il Pd, con la volontà del suo segretario, trova le ragioni dell’unità io alla manifestazione di sabato parteciperò come ho sempre fatto. Se quella piazza sarà il luogo dove sancire una divisione non sarò lì”.

Insomma,tutto dipenderà da quello che accadrà nel comitato tirato su dai dem per smontare e riscrivere l’Ialicum. In precedenza Cuperlo era stato più deciso nell’annunciare la sua partecipazione alla manifestazione di piazza del Popolo. “Sono un funzionario di partito, vado dove il partito chiama”. Poi , evidentemente, nella sinistra del Pd qualcuno gli avrà fatto notare che così si sarebbe appiattito troppo su Renzi.

Il quale, a Porta a Porta, fa un cenno autocritico quando dice: ” Anche io o fatto degli errori, ho sbagliato a comunicare sulla scuola e sul referendum a personalizzare troppo” Nel frattempo, i due schieramenti continuano a guerreggiare.

Il Sì ha reclutato i 900 sindaci che hanno sottoscritto l’appello per il Sì al referendum promosso dal ministro Graziano Delrio e dal sottosegretario Angelo Rughetti. Punte del 66% dei primi cittadini in Toscana e il 60% in Emilia Romagna.

Il No ha puntato le sue armi contro un’iniziativa dei “Centristi per il Sì” in Molise, dove la partecipazione a un convegno con Casini in favore delle riforme di Renzi dava diritto ad avere tre punti per l’aggiornamento professionale degli avvocati. “I sostenitori del “Si” al referendum ormai sono alla frutta” commenta il senatore leghista Roberto Calderoli.

(di Marco Dell’Omo/ANSA)

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