Assenteismo: nel Comune di Sulmona indagati quasi la metà degli addetti

Assenteismo: Comune Sulmona, quasi metà addetti indagati
Assenteismo: Comune Sulmona, quasi metà addetti indagati
Assenteismo: Comune Sulmona, quasi metà addetti indagati

SULMONA (L’AQUILA). – Sarebbero circa una cinquantina su un totale di 135, i dipendenti del Comune di Sulmona finiti nell’inchiesta avviata dalla Guardia di Finanza per contrastare il fenomeno dell’assenteismo negli enti pubblici: i reati di cui sono accusati vanno dalla truffa aggravata alle false attestazioni o certificazioni nell’uso del badge.

I dipendenti si allontanavano dal posto di lavoro, in alcuni casi anche più volte al giorno, senza giustificazione, in altri, subito dopo aver registrato la loro presenza con il badge. Il tutto per fare attività più svariate: qualcuno andava in casa per consumare il pasto o sbrigare faccende personali, altri facevano la spesa o lo shopping, qualcuno raggiungeva il bar altri ancora avevano incontri galanti.

Tra gli indagati ci sarebbero anche tre dei quattro dirigenti comunali, per i quali la Guardia di Finanza sta valutando ogni singola posizione in merito soprattutto al mancato controllo sul personale. Minuziosa l’attività di video-registrazione fatta anche con telecamere installate nel perimetro di alcune sedi di servizio comunali, oltre all’analisi dei tracciati dei cartellini magnetici, pedinamenti, appostamenti ed osservazione dei dipendenti interessati.

Della vicenda è stata interessata anche la Procura Regionale della Corte dei Conti di L’Aquila per il recupero dei compensi percepiti in modo illecito. Per il sindaco Annamaria Casini, eletta nello scorso giugno, si tratta di “un durissimo colpo per l’immagine di un Comune che con grande fatica, insieme alla mia giunta, stiamo cercando di riorganizzare”.

“Stigmatizzo con forza – sottolinea – ammesso che tutte le accuse vengano provate, e censuro come dipendenti infedeli chi, in un momento di grave crisi occupazionale e in una nazione dove i cittadini chiedono alla politica di ridurre gli sprechi e la spesa pubblica, approfitta di una situazione di privilegio cercando di frodare la pubblica amministrazione e la stessa cittadinanza. In un comune dove quasi la metà dei dipendenti è ora indagata per reati gravissimi, è fortissimo il rischio di una vera e propria paralisi della macchina comunale. Da qui il mio appello alla magistratura e alla Guardia di Finanza a chiudere nel più breve tempo possibile le indagini per arrivare a individuare con certezza chi si è macchiato di una così grave colpa”.

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