Agosto da record, aumentano fatturato e ordini per l’industria

Su fatturato e ordini industria, agosto da record
Su fatturato e ordini industria, agosto da record

ROMA. – Da oltre cinque anni non si vedeva un mese così brillante per l’industria italiana come agosto 2016. Gli ultimi dati Istat, su fatturato manifatturiero e ordinativi, confermano il quadro tracciato da quelli su produzione industriale e commercio estero, ma lo stesso istituto di statistica invita alla cautela nella loro lettura: agosto è un mese anomalo, “caratterizzato da livelli di vendite molto contenuti, che possono determinare variazioni amplificate rispetto a quelle prevalenti negli altri periodi dell’anno”.

Per il fatturato, la crescita è del 6,8% rispetto all’anno precedente, nei dati corretti per gli effetti di calendario, e del 4,1% rispetto al mese precedente. Si tratta dell’aumento congiunturale maggiore a partire da gennaio del 2011. E anche gli ordinativi appaiono in forte espansione, del 10,2% sul mese e del 15,9% sull’anno.

In particolare gli autoveicoli vedono una crescita dei ricavi del 20,5% e un incremento degli ordini del 18,7%, che sale al 42,7% considerando tutti i mezzi di trasporto. Sono questi numeri da ‘boom’ che vanno, però, trattati con prudenza. Già i dati sulla produzione industriale (in aumento dello 1,7% sul mese e del 4,1% su anno) hanno superato le attese degli analisti e andamenti straordinariamente positivi hanno contraddistinto anche le statistiche mensili di altri paesi europei, come Francia e Germania.

Per contestualizzare questi dati si possono leggere in prospettiva, emerge così che nella media degli ultimi tre mesi i fatturati industriali italiani sono cresciuti dell’1,9% rispetto ai tre mesi precedenti mentre nell’insieme dei primi otto mesi dell’anno c’è stato un calo dell’1,2% rispetto al 2015.

Non a caso l’Ufficio parlamentare di Bilancio continua a parlare di una ripresa italiana che procede su “ritmi modesti”, nella nota sulla congiuntura di ottobre 2016, e prevede un aumento del Pil dello 0,2% nel terzo trimestre e dello 0,1% nel quarto.

Questi andamenti – conclude l’Upb – conducono a una crescita media 2016 dello 0,7% in termini grezzi, inferiore allo 0,8% ipotizzato per l’intero anno dal governo nella nota di aggiornamento del Def.

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