Ue all’attacco contro l’evasione fiscale delle multinazionali, in arrivo norme anti-tax ruling

Pierre Moscovici: Ue all'attacco contro l'evasione fiscale delle multinazionali ------------------------------------------------------------------------------------------
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Pierre Moscovici: Ue all’attacco contro l’evasione fiscale delle multinazionali
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BRUXELLES. – Dopo le stangate miliardarie per ‘punire’ i tax ruling illegali, arriva ora la vera e propria stretta Ue anti-evasione per le società. Obiettivo, evitare nuovi accordi e vecchie pratiche che continuano a permettere se non a favorire l’elusione fiscale. E’ la nuova riforma sul reddito delle società presentata dalla Commissione Ue, che sostituisce e aggiorna le proposte del 2011, e che rende vincolante per le multinazionali pagare le tasse nei Paesi dove vengono generati i profitti. Unico elemento mancante, però, è un’aliquota comune ai 28: il tasso d’imposizione fiscale sulle imprese resta, gelosamente, una competenza degli stati membri.

Il settore imprenditoriale europeo, però, per ora resta cauto, in attesa di maggiori chiarimenti. Due gli obiettivi della nuova base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società (Ccctb): semplificare e rendere più facile operare nel mercato Ue, e lotta contro l’elusione fiscale, creando per quanto più possibile condizioni di parità tra gli stati membri.

Elemento chiave delle nuove regole, infatti, è che le imprese dispongono per la prima volta di un corpus unico di norme per calcolare gli utili imponibili in tutta l’Ue, con incluso un meccanismo per risolvere le dispute ed evitare la doppia imposizione.

A differenza della proposta del 2011, sarà obbligatorio che le multinazionali con ricavi complessivi superiori a 750mln di euro siano tassate dove realizzano i profitti, mentre vengono eliminati i prezzi di trasferimento e i regimi preferenziali per impedire l’utilizzo dei trasferimenti degli utili ai soli fini fiscali.

“Con il rilancio della proposta di Ccctb rispondiamo alle esigenze delle imprese e dei cittadini in un colpo solo”, ha assicurato il commissario agli affari economici e fiscalità Pierre Moscovici, ‘padre’ della proposta. Questa, infatti, va anche incontro alle necessità delle imprese in quanto le incoraggia a finanziarsi tramite capitale e mercati anziché ricorrere all’indebitamento, oltre a sostenerle nell’innovazione con incentivi fiscali per le attività di ricerca e sviluppo collegate all’attività economica reale.

La nuova Ccctb, però, ‘salva’ le aliquote dell’imposta sul reddito delle società ‘stracciate’ dell’Irlanda (12,5%) ma anche di altri Paesi come Lussemburgo, Olanda o Belgio che, con le loro politiche fiscali ‘amiche’ delle imprese, finora sono riuscite ad attirare i grandi gruppi.

Secondo Bruxelles, però, il nuovo sistema, anche senza imporre un’aliquota comune o una soglia minima, creerà lo stesso un sistema più trasparente ed equo. Per BusinessEurope, però, sarà necessario “discutere la proposta in dettaglio”, soprattutto alla luce delle “preoccupazioni” sul consolidamento dei profitti tra i 28 e degli obblighi per le multinazionali.

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