San Fernando, assassinata moglie del presidente del “Club Italo-venezolano”

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CARACAS – Poteva essere semplicemente una rapina come oramai ne avvengono tante, troppe in Venezuela. Ed invece, l’istinto animale, primitivo ha prevalso nei delinquenti che hanno fatto irruzione nella piccola cartoleria proprietà della famiglia Leone assassinando la signora Melvin Josefina Fernàndez e l’impiegata che la accompagnava e ferendo gravemente un giovane, anch’egli impiegato.

Stando alle prime ipotesi di quanto accaduto, pare che la signora Melvin Josefina Fernández, moglie del connazionale Michele Leone, sia stata avvicinata da tre individui, mentre stava aprendo la cartoleria. Obbligata, assieme ai due impiegati, ad entrare con la minaccia delle armi pare che, in un primo momento, sia stata imbavagliata e legata.

Probabilmente i malviventi non hanno trovato quello che cercavano o hanno ritenuto che la refurtiva non fosse sufficiente. Presumibilmente, le loro aspirazioni erano altre. E così hanno seviziato, con un coltello la signora Melvin Josefina Fernàndez e i due impiegati.

Una volta fuggiti e dileguatesi nel nulla, il giovane impiegato, nonostante le ferite e fosse stato legato, è riuscito ad uscire dal negozio e dare l’allarme. Per la signora Melvin Josefina, purtroppo non c’era già nulla da fare mentre l’impiegata trasportata in ospedale moriva nonostante gli sforzi dei medici per salvarle la vita.

La famiglia Leone è molto stimata e conosciuta in seno alla nostra Collettività. Leone, presidente del Club Italo di San Fernando de Apure, è membro della Giunta Direttiva di Fedeciv del quale è stato anche presidente. Oltre ad essere membro di varie associazioni di categoria, Leone è stato vicepresidente della Federazione Venezolana di Judo, attività sportiva che ha sempre amato.

Leone, e la signora Melvin Josefina, hanno sempre collaborato con il nostro Consolato e con la collettività della regione sostenendone ogni iniziativa.

Purtroppo la delinquenza nel Paese non solo si è fatta più prepotente, arrogante e violenta ma anche più audace forse perché cosciente dell’impunità con cui può operare e dell’insufficiente numero di agenti di polizia. Spesso, troppo spesso a essere vittima di questa triste realtà sono i nostri connazionali, anche quelli che non hanno grosse fortune e risentono della crisi economica che colpisce severamente ogni attività, da quella commerciale a quella industriale.

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