Il Papa ringrazia i governi che danno assistenza ai migranti

epa05611351 Pope Francis (R) kisses a child during his visit in Lund, Sweden, 31 October 2016. Pope Francis is visiting Malmo and Lund to participate in an ecumenical service and the beginning of a year of activities to mark the joint Lutheran-Catholic commemoration of the 500th anniversary of the Reformation. EPA/MAX ROSSI/POOL
(In Svezia) Migranti: Papa, grazie ai governi che li assistono
(In Svezia) Migranti: Papa, grazie ai governi che li assistono

MALMOE. – “Desidero ringraziare tutti i governi che assistono i rifugiati, i profughi e coloro che chiedono asilo, perché ogni azione in favore di queste persone che hanno necessità rappresenta un grande gesto di solidarietà e di riconoscimento della loro dignità”. Lo ha detto il Papa nella Arena del ghiaccio di Malmo, dove parla dopo aver ascoltato alcune testimonianze, tra cui quella di alcune ragazze africane.

Luterani e cattolici, nel mondo e in Svezia cooperano nella assistenza ai migranti, e alla presenza di papa Bergoglio hanno anche presentato una Dichiarazione di intenti di Ferderazione luterana mondiale (LWF) e Caritas internationalis, che riguarda l’assistenza agli ultimi e in particolare ai rifugiati.

La Svezia è da tempo terra di immigrazione – i cattolici per esempio sono quasi tutti immigrati – e fino a non molto tempo fa ha avuto una politica di apertura. Quando nel 2015 il Papa ha ricevuto in Vaticano il capo della Chiesa luterana svedese, signora Antje Jackelen, l’ha ringraziata per quello che gli svedesi hanno fatto nel secolo scorso per accogliere tanti latinoamericani in fuga dalle dittature.

Attualmente la Svezia, con Norvegia, Austria e Danimarca, fa parte di quel gruppo di Paesi cui la Unione europea ha concesso la sospensione della libera circolazione. La sospensione avrebbe dovuto cessare entro la fine dell’anno, ma la Commissione europea alcuni giorni fa è stata costretta a fare marcia indietro e riconoscere che il ripristino della libera circolazione richiederà tempi molto lunghi. La non riapertura dell’area Schengen è stata interpretata anche in Vaticano come una “povertà di strategie” da parte del Vecchio Continente, mentre i vertici europei sulla immigrazione si susseguono, senza giungere a decisioni soddisfacente.

Intanto l’Italia ha fatto presente di non poter reggere a lungo i costi dell’accoglienza senza l’aiuto dell’Europa. E mons. Silvano Tomasi, di Giustizia e pace, ha ricordato che l’accoglienza ai rifugiati è un obbligo internazionale sottoscritto da chi ha ratificato i trattati internazionali. Chi lo viola, ha suggerito il vescovo, dovrebbe incorrere in sanzioni.

L’attenzione delle Chiese cristiane europee è concentrata in questi mesi a tentare di far crescere una sensibilità verso i migranti, contro etnofobie e paure. Soltanto pochi giorni fa, il Consiglio delle Chiese della Svezia ha chiesto sostegno per i bimbi immigrati, sia a livello materiale che spirituale.

Papa Francesco a Malmo ha ricordato che per i cristiani l’assistenza ai rifugiati è una “priorità”, e ha chiesto loro di portare a chi ha dovuto lasciare la propria casa la “rivoluzione della tenerezza”. La Dichiarazione firmata alla presenza di papa Bergoglio, riguarda anche lo sviluppo di iniziative di pacificazione nel mondo, azioni di salvaguardia ambientale, e programmi di azione interreligiosa.

La Dichiarazione di intenti è firmata dal segretario di Caritas Internationalis Michel Roy e dal direttore del World Service della Federazione luterana mondiale, Maria Immonen. All’evento di Malmo è intervenuto anche il premier svedese e leader del Partito socialdemocratico, Stefan Lofven, che ha insistito in particolare sulla salvaguardia dell’ambiente e ha ricordato la testimonianza coraggiosa contro il nazismo del pastore luterano tedesco, Dietrich Bonhoeffer.

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