Inter: De Boer sulla graticola, è rebus degli esclusi

Inter's head coach Frank De Boer gives instructions to his players during the Italian Serie A soccer match Uc Sampdoria vs Fc Internazionale at Luigi Ferraris Stadium in Genoa, Italy, 30 October 2016. ANSA/ SIMONE ARVEDA
Inter's head coach Frank De Boer gives instructions to his players during the Italian Serie A soccer match Uc Sampdoria vs Fc Internazionale at Luigi Ferraris Stadium in Genoa, Italy, 30 October 2016. ANSA/ SIMONE ARVEDA
Inter’s head coach Frank De Boer gives instructions to his players during the Italian Serie A soccer match Uc Sampdoria vs Fc Internazionale at Luigi Ferraris Stadium in Genoa, Italy, 30 October 2016. ANSA/ SIMONE ARVEDA

MILANO. – Non bastano i risultati a dargli torto, anche la gestione dello spogliatoio finisce col metterlo alle corde: Frank De Boer è sempre più solo sulla panchina dell’Inter, nonostante la società gli abbia dato la propria fiducia soltanto qualche giorno fa. Oggi cala il silenzio, lui dà la colpa ai giocatori ma – da quando è arrivato – scatena un caso alla settimana soprattutto nel delicato momento in cui dirama la lista dei convocati.

E’ difficile gestire una rosa così ampia, ben 29 giocatori, ma alcune scelte risultano incomprensibili ai più. Un ‘hombre vertical’, forse troppo, perché ogni ‘caso’ rischia di lacerare e dividere un ambiente già tormentato di per sé. Il primo a incappare nell’ira dell’olandese è stato Brozovic, epurato a causa delle sue intemperanze per essere stato sostituito durante la partita contro l’Hapoel Beer Sheva. Un mese in castigo e poi eccolo di nuovo, praticamente titolare.

Per uno che entra, c’è anche chi esce. Scongelato Brozovic, l’anno scorso chiamato ‘epic Brozo’, arriva il turno di Kondogbia, un giocatore che non si è mai veramente integrato nell’Inter tanto da non essere mai stato impiegato stabilmente. De Boer lo sceglie per la partita contro il Bologna ma dopo pochi minuti lo rimanda negli spogliatoi. Il giocatore non è contento ed esterna la propria delusione. Il tecnico decide allora di lasciarlo fuori contro Torino e Sampdoria ma la mancata convocazione si tinge di giallo: scelta tecnica o infortunio? Le voci ufficiali parlano di ‘leggero’ affaticamento muscolare.

Biabiany è praticamente un desaparecido, Jovetic è fuori dal progetto, Melo non si sa e Perisic mal si adatta alla staffetta con Eder, il quale – a sua volta – si è arrabbiato con De Boer che lo ha sostituito con Palacio. Ma il caso dei casi riguarda Gabriel Barbosa, più noto come Gabigol.

Per lui sono stati spesi trenta milioni, addirittura ci sarebbe stata un’asta con il Barcellona ma l’Inter è riuscita abilmente a strapparlo alle concorrenti per poi decidere di metterlo in naftalina. Una presentazione all’americana, praticamente uno show, eppure Gabigol all’Inter è diventato quasi un fantasma. Scende in campo solo nella partita contro il Bologna, appena 15 minuti che avrebbero dovuto essere un assaggio per i tifosi entusiasti. Era settembre, da allora del ‘nuovo Neymar’ si sono perse completamente le tracce.

Non ha giocato neanche un minuto invece Caner Erkin preso a costo zero dal Fenerbahce quando ancora c’era Mancini e spedito al Besiktas, prima ancora dell’inizio del campionato.

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