Renzi prepara la Leopolda, “ricostruzione” parola chiave

Legge elettorale: Leopolda duemilatredici, Firenze Renzi
Legge elettorale: Leopolda duemilatredici, Firenze Renzi
Legge elettorale: Leopolda duemilatredici, Firenze Renzi

ROMA. – “Ricostruzione”. L’impegno assunto da Matteo Renzi con le popolazioni colpite dal terremoto sarà uno dei temi centrali della Leopolda, la tradizionale kermesse renziana in programma questo fine settimana a Firenze. Anzi, dovrebbe diventarne la parola chiave, capace di legare con uno stesso filo logico “che guarda al futuro del Paese” anche il Sì al referendum costituzionale per rimodellare l’assetto istituzionale.

E alla vigilia della kermesse il premier incassa l’endorsement del governo tedesco a una riforma che “potrà dare all’Italia un futuro migliore”. Ma sull’ultimo mese di campagna elettorale grava un’ultima incognita: domani il tribunale di Milano si pronuncerà probabilmente su un ricorso di Valerio Onida che potrebbe portare a un rinvio della data del voto.

Il presidente emerito della Consulta mette in dubbio la costituzionalità del quesito unico su cui dovranno pronunciarsi gli italiani e chiede perciò che la Corte costituzionale valuti uno spacchettamento. Ma se il suo ricorso fosse accolto, un effetto immediato potrebbe essere la sospensione e il rinvio del voto. Campagna elettorale da rifare, insomma.

In ambienti della maggioranza una decisione in tal senso viene ritenuta poco probabile, a così breve distanza dal 4 dicembre e dopo che gli altri ricorsi sul quesito sono stati respinti. Ma c’è chi fa il tifo perché venga accolta. E, nonostante Renzi lo abbia escluso, da Ap Fabrizio Cicchitto annuncia che chiederà al presidente Mattarella se non sia giusto il rinvio del voto, per non penalizzare i cittadini del centro Italia colpiti dal terremoto.

Ma la campagna elettorale, ‘congelata’ dopo il duro sisma in centro Italia di domenica, riprende in queste ore con toni accesi. Domani due conferenze stampa ‘uguali e opposte’ dei comitati per il Sì e per il No, per denunciare violazioni della par condicio in tv.

E intanto le parole del ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maiziere, in un’intervista a SkyTg24, ravviva la polemica: “Non spetta a me esprimere un giudizio ma approvare un simile cambiamento per il futuro è una decisione coraggiosa”, dice il ministro elogiando la riforma del governo. E M5s e FI, come già dopo ‘l’endorsement’ americano, insorgono. “E’ l’ennesima grave ingerenza” che fa sospettare, secondo i Cinque stelle, una “strategia” dall’estero, complici banche e grandi speculatori, per “condizionare il voto”. “Inaccettabile”, attacca Renato Brunetta che chiama in causa il presidente della Repubblica. Renzi si tiene lontano dalla polemica.

Alla Leopolda che si aprirà venerdì ha voluto che siano protagonisti gli amministratori locali, la società civile e gli ‘angeli del fango’, nell’anniversario dell’alluvione di Firenze. Tra gli invitati ci sarebbe Roberto Benigni, sostenitore del Sì. Ma anche, per parlare del piano Casa Italia di prevenzione sismica, Renzo Piano. E poi imprenditori come Della Valle e Cucinelli.

Nel Pd, intanto, circolano già le prime proposte dei tecnici sui decreti che dovranno dare corpo alla riforma, in caso di vittoria del Sì. A partire dal funzionamento del nuovo Senato, dove si dovranno definire metodo di elezione del presidente (un consigliere regionale o sindaco), durata della carica (tra i due e i tre anni, si ipotizza), composizione dei gruppi e delle commissioni (per partiti, l’ipotesi più probabile, o per regioni), frequenza delle riunioni.

Ma il tema che si pone più nell’immediato resta quello delle modifiche all’Italicum, su cui si sta cercando di ricucire la frattura con il pezzo di minoranza Dem guidato da Gianni Cuperlo. Giovedì dovrebbe tornare a riunirsi la commissione incaricata delle modifiche. L’ipotesi è che si elabori una proposta, da tradurre in un documento, da presentare agli altri partiti. E circola l’idea di non pronunciarsi sul tema più delicato, ovvero il ballottaggio, facendo un riferimento all’esigenza di governabilità.

(di Serenella Mattera/ANSA)

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