Wall Street spaventa Clinton, secondo l’indice “S&P 500” vince Trump

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NEW YORK. – Da Wall Street, principale fonte di finanziamento della campagna di Hillary Clinton, arriva un messaggio spiacevole per l’ex segretario di Stato: l’andamento dello S&P 500, l’indice che ha azzeccato il risultato di tutte le elezioni dal 1984, segnala la vittoria di Donald Trump. Le analisi indicano infatti che quando lo S&P 500 – che rappresenta l’andamento delle 500 società più ricche – è salito nei tre mesi precedenti il voto, il partito in carica ha vinto nell’86% dei casi dal 1928. Al momento l’indice è in calo del 3,6% dall’8 agosto e al voto mancano solo sei giorni.

A indicare una vittoria di Trump è anche l’industria bancaria, quella più legata alle elezioni: l’indice S&P 500 Investment Banking and Brokerage è salito del 13% negli ultimi tre mesi. Se si trattasse di elezioni normali, nessuno metterebbe in dubbio le previsioni di Wall Street. Ma si tratta di un ciclo elettorale particolare, con Clinton e Trump che si sono affermati come i due candidati meno amati della storia americana, in grado di polarizzare l’opinione pubblica a livelli mai visti.

L’andamento di Wall Street, e le sue previsioni elettorali, sono basate sulla sensibilità all’andamento dell’economia con il calo dei titoli legato allo scontento dei consumatori e che segnala quindi la voglia di cambiamento. Ma negli ultimi sette anni, dalla crisi finanziaria durante la quale è stato eletto Barack Obama, l’economia e Wall Street non sono mai state così lontane.

Spinto dalla politica monetaria di tassi zero, lo S&P 500 ha offerto ritorni in media del 3,7% per ogni trimestre dal marzo 2009, a fronte di una crescita del pil dello 0,9%. L’andamento dello S&P 500 quindi potrebbe non riflettere l’economia e non essere, almeno per questo ciclo elettorale, il termometro del voto. E questo anche perché le elezioni sono fortemente caratterizzate dalle personalità dei due candidati, che suscitano sentimenti di odio o amore fra gli elettori.

E perché l’esperienza della Brexit è ancora viva nella memoria, e gli investitori non vogliono trovarsi impreparati. Dopo aver dato per scontato il ‘Remain’ nel referendum in Gran Bretagna, i mercati si sono trovati con la vittoria del ‘Leave’ e sono crollati. Per evitare il ripetersi di un tale episodio, gli investitori hanno giocato d’anticipo, rivedendo il proprio portafoglio titoli. E non dando tutto per scontato, neanche una vittoria di Hillary.

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