Juncker attacca ancora Trump: “Una campagna disgustosa”

Jean Claude Juncker, presidente della Commissione europea, durante un suo intervento al Parlamento.
Jean Claude Juncker, presidente della Commissione europea, durante un suo intervento al Parlamento.
Juncker attacca ancora Trump, 'campagna disgustosa'
Juncker attacca ancora Trump, ‘campagna disgustosa’

BRUXELLES. – Ad una settimana dal voto che ha incoronato Donald Trump, l’Europa resta inquieta sulle intenzioni del tycoon. E Jean Claude Juncker non abbassa i toni con il presidente eletto. Che continua a non avere contatti diretti con nessuno dei rappresentanti delle tre istituzioni Ue. Dopo aver detto la settimana scorsa che l’arrivo di Trump farà perdere due anni, Juncker ha definito “disgustosa” la campagna elettorale del miliardario Usa.

E Pier Carlo Padoan ha affermato che dopo i “segnali di grandissima incertezza” partiti con la Brexit, con l’elezione di Trump “non solo non abbiamo idea di quella che sarà la politica economica della nuova amministrazione americana” ma le due cose messe insieme “producono segnali inquietanti”.

In leggera controtendenza solo il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, che dopo il preoccupato editoriale pubblicato domenica sul Guardian ha ricordato come Trump “in campagna elettorale ha detto di essere un grande tifoso della Nato”. In un’intervista alla radio belga Rtl, il lussemburghese si è detto “preoccupato” per l’elezione del tycoon pur aggiungendo di “non credere che metterà fine alle relazioni transatlantiche, necessarie per la stabilità del mondo”.

“Non riesco a immaginare – ha argomentato Juncker – che metterà in pratica ciò che ha detto in campagna elettorale, campagna che peraltro ho trovato disgustosa”. L’intervento è arrivato mentre da questo lato dell’Atlantico è tangibile il nervosismo sulle intenzioni di Trump.

Mentre l’Europa, grazie alla scintilla della Brexit, ha appena approvato un piano di rafforzamento dell’integrazione nella difesa comune in cui nel Consiglio difesa è emerso che oltre all’interesse dichiarato di Italia, Germania, Francia e Spagna, potrebbe essere la maggioranza dei 27 ad aderire agli accordi Pesco per la cooperazione militare, Juncker ha ammesso di “interrogarsi sulle reali intenzioni” di Trump in merito alla Nato, alla futura politica commerciale degli Stati Uniti e alla sua “tentazione di un isolazionismo totale” che “non sarebbe né negli interessi dell’Europa né in quelli degli Stati Uniti”.

Dall’Alleanza Atlantica, che durante la campagna elettorale venne definita da Trump “obsoleta” con tanto di minaccia di non assicurare l’ombrello militare americano agli europei che non contribuiscono adeguatamente, il segretario generale invece sembra lanciare la prime rassicurazioni.

“Sono certo che sarà un presidente degli Stati Uniti che rispetterà tutti gli impegni, perché una Nato forte è importante per l’Europa, ma anche per gli Stati Uniti”, ha detto Stoltenberg, aggiungendo di essere “assolutamente certo che la Nato resterà il fondamento della nostra sicurezza”.

D’altra parte, ha osservato l’ex premier norvegese, quello di di Trump agli europei altro non era che “la stessa richiesta avanzata da anni dall’amministrazione Usa” di condividere il fardello delle spese. Ma su questo, ha aggiunto Stoltenberg, gli europei hanno già cambiato passo ed hanno invertito il trend di riduzione delle spese e degli investimenti militari. Resta però il rischio che la transizione americana permetta alla Russia di imporre fatti compiuti in Siria, dove proprio è stata lanciata una nuova offensiva.

(di Marco Galdi/ANSA)

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