Economia sommersa vale 190 miliardi. Padoan, l’evasione è contro l’equità

Padoan, evasione è contro equità
Sommerso vale 190 mld. Padoan, evasione è contro equità
Sommerso vale 190 mld. Padoan, evasione è contro equità

ROMA. – La lotta all’evasione ha fatto grandi passi avanti, il 2015 è stato un anno record con quasi 15 miliardi di gettito recuperati, ma i risultati raggiunti non bastano e sembrano quasi solo la punta dell’iceberg di fronte ad un sommerso che in Italia vale 190 miliardi di euro, il 12 per cento del Pil.

Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan hanno colto l’occasione dell’inaugurazione dell’anno di studi 2016-2017 della Guardia di Finanza per tornare su una di quelle che loro stessi hanno definito tra le priorità del governo: il ridisegno del fisco, inteso come diminuzione delle tasse ma anche come strategia complessiva di contrasto all’evasione.

Tra 2012 e 2014, ha spiegato il ministro dell’Economia citando i dati dell’Istat, il tax gap è ammontato a 109,7 miliardi l’anno. Quello che salta agli occhi è soprattutto il gap Iva, pari al 40,5 per cento del mancato gettito tributario.

Cifre e percentuali ancora enormi, che dimostrano come “nonostante i molti interventi, molto resta ancora da fare”. L’evasione fiscale è infatti un male che “va contro l’equità e l’inclusione sociale”, ha insistito Padoan, e per questo va combattuta con tutti gli strumenti possibili.

Con “il rafforzamento del dialogo tra fisco e contribuenti onesti, ma anche – ha sottolineato il comandante generale della Gdf, Giorgio Toschi – nel contrasto, deciso e sistematico, ai soggetti che intendono permanere nell’area dell’illegalità e della frode”.

L’azione del governo si è del resto mossa su entrambi i fronti, con la delega fiscale prima e con il decreto fiscale – ancora all’esame del Parlamento – poi. Gli obblighi sulle comunicazioni Iva introdotti proprio dal dl sulla scia di quanto suggerito da Fmi e Ocse, ha assicurato ancora Padoan, garantiranno a breve nuovi risultati nella lotta al nero.

Ma nell’approccio complessivo al fisco, l’esecutivo ha puntato soprattutto sulla riduzione della pressione fiscale, nella convinzione che il livello raggiunto fosse “insostenibile”. Il taglio delle tasse “è il primo modo di affermare la giustizia sociale”, ha spiegato Renzi, intervenuto per la prima volta all’inaugurazione.

Secondo i dati del governo, tra bonus Irpef, taglio dell’Irap, cancellazione della Tasi e riduzione dell’Ires, nel 2017 infatti graveranno su famiglie e imprese meno tasse per 23,5 miliardi di euro.

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