Grazie agli incentivi crescono gli occupati nel 2015

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ROMA. – Nel 2015 si è registrata una crescita significativa delle persone beneficiate dalle politiche del lavoro del Governo, sia attive che passive: nell’anno – si legge nell’Osservatorio sulle politiche occupazionali dell’Inps – grazie soprattutto agli sgravi contributivi triennali per le assunzioni a tempo indeterminato, sono state assunte a vario titolo grazie agli incentivi 1,48 milioni di persone (+55,7% sul 2014) mentre oltre 1,6 milioni hanno usufruito di sussidi di disoccupazione (+6,9%).

Sono stati invece appena 6.133 i giovani che hanno trovato un lavoro a tempo indeterminato grazie agli incentivi previsti dal programma Garanzia giovani, un dato che è pari a circa l’1% delle persone che sono state prese in carico dal programma nel 2015 e meno del 3% di coloro ai quali era stata offerta un’opportunità (tra tirocinio, formazione e lavoro).

Il Ministero del Lavoro interviene per correggere alcuni dati, fra i quali proprio quelli relativi a Garanzia Giovani (nel complesso, dice il ministero, sono “29.968 contratti che hanno beneficiato dei bonus occupazionali”) e quelli sui disabili, il cui numero è destinato ad aumentare considerevolmente rispetto ai dati comunicati dall’Inps.

Nel complesso gli incentivi per l’occupazione a tempo indeterminato hanno superato quota 933.000 unità e tra questi gli sgravi contributivi triennali per le assunzioni stabili fatte nel 2015 hanno riguardato 652.921 persone. I contratti a causa mista (dove è prevista formazione lavoro) sono stati 411.513 in calo dai 449.018 del 2014.

I beneficiari di sussidi di disoccupazione (Aspi, mini Aspi e Naspi) nel 2015 sono stati 1.670.786 con un aumento del 6,9% rispetto al 2014 (quando c’erano solo Aspi e mini Aspi mentre la Naspi è entrata in vigore a maggio per sostituire i sussidi precedenti).

L’incremento – ha spiegato l’Inps – “può essere giustificato dai requisiti maggiormente inclusivi per l’accesso alla prestazione della Nuova assicurazione sociale per l’impiego”. I beneficiari dell’indennità di mobilità (dal 2017 è abrogata e non potrà più essere concessa) si sono ridotti del 16,9% a quota 181.618.

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