Usa 2016: per esperti ci sono dubbi a sufficienza per ricontare i voti

A clerk tabulates ballots at a polling station just after midnight on November 8, 2016 in Dixville Notch, New Hampshire, the first voting to take place in the 2016 US presidential election. / AFP PHOTO / Alice Chiche -------------------------------------------------------------------------------------------
A clerk tabulates ballots at a polling station just after midnight on November 8, 2016 in Dixville Notch, New Hampshire, the first voting to take place in the 2016 US presidential election. / AFP PHOTO / Alice Chiche -------------------------------------------------------------------------------------------
A clerk tabulates ballots at a polling station just after midnight on November 8, 2016 in Dixville Notch, New Hampshire, the first voting to take place in the 2016 US presidential election. / AFP PHOTO / Alice Chiche
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WASHINGTON. – Ci sono i termini – e dubbi a sufficienza – per ricontare i voti nell’elezione per il presidente degli Stati Uniti. Lo sottolinea un numero crescente di esperti che lancia così un appello ad Hillary Clinton proprio mentre risulta che la candidata democratica sconfitta da Donald Trump ha superato i due milioni di preferenze nel voto popolare.

J. Alex Halderman, esperto informatico che dirige il Centro per la sicurezza informatica dell’Università del Michigan, è tra coloro che ha notato come alcune delle macchine utilizzate per il voto elettronico ”presentano seri problemi in termini di cybersicurezza” che le espone quindi al rischio dell’intrusione di Hacker e che pur non essendoci al momento prove dell’opera di pirati informatici sulle macchine in stati chiave che sono stati attribuiti a Trump, a suo avviso sarebbe necessaria una verifica per assicurarsi che non sia davvero così.

Dello stesso avviso anche John Bonifaz, avvocato specializzato in diritto di voto, ed entrambi individuano come ‘a rischio’ i risultati in Wisconsin, Michigan, e Pennsylvania, proprio quelli che avrebbero determinato la sconfitta della ex segretario di Stato emergendo invece a sorpresa come a favore di Donald Trump.

Timori cui ha deciso di dar voce un gruppo già consistente tra esperti ed attivisti e il cui numero va crescendo, chiedendo alle autorità competenti di considerare seriamente la possibilità di un riconteggio. E’ un gruppo eterogeneo di individui ma che evidentemente condivide l’atroce dubbio e per questo ha sollecitato anche l’entourage di Hillary Clinton a prendere posizione.

Secondo quanto trapela il gruppo sta compilando un dettagliato rapporto e intende presentarlo già la prossima settimana sia a responsabili di commissioni al Congresso sia alle autorità federali. Nessuna reazione ufficiale dal fronte Clinton fino a ora, chi invece non si tira indietro e sembra raccogliere il suggerimento è Jill Stein, candidata alla presidenza per i Verdi che ha lanciato un sito Internet con una raccolta fondi necessaria per presentare la richiesta di riconteggio.

Una strada difficile da percorrere però questa, visto che la cifra necessaria è pari a due milioni di dollari, da raccogliere entro il pomeriggio di venerdì, e al momento le donazioni risultano pari a zero.

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