L’appello di Trump per il Thanksgiving, è ora di unirci

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NEW YORK. – “La mia preghiera oggi è che cominciamo a sanare le nostre divisioni” e “a lavorare insieme per costruire un’America che funzioni per tutti”. E’ un forte appello all’unità quello che Donald Trump lancia nel suo primo videomessaggio alle famiglie americane per il Thanksgiving, la festa del Ringraziamento. Gia’ ribattezzata ‘Trumpsgiving’, col neopresidente che si gode la famiglia nel suo ‘castello’ di Mar-a-Lago, in Florida.

Ma il tempo per riposare è poco, come lui stesso informa su Twitter. Si continua a lavorare incessantemente alla squadra di governo. Con l’ingresso quasi certo di un altro miliardario, dopo la ministra dell’istruzione Betsy DaVos: l’investitore Wilbur Ross, candidato numero uno al dipartimento del commercio. Un tassello fondamentale nella nuova amministrazione, col ‘re delle bancarotte’ (rileva aziende fallite, le ristruttura e poi le rivende) che dovrà gestire la priorità numero uno nel piano dei 100 giorni di Trump: l’uscita degli Stati Uniti dai grandi accordi di libero scambio, dal Nafta al Tpp.

Non solo. Ross – se nominato – sarà in prima fila nella crociata contro la delocalizzazione delle imprese americane e nella guerra dei dazi e dei cambi contro la Cina. Su questo terreno Trump, a più di due settimane dal suo trionfo nelle urne, non mostra segni di cedimento. Come invece accade su altri fronti, dal silenzio sul muro col Messico alle aperture sul clima, passando per la pace fatta con Hillary Clinton.

E la base comincia a mostrare segni di insofferenza, con molti sostenitori letteralmente infuriati per la possibile scelta di Mitt Romney a capo della diplomazia Usa. Lui che in campagna elettorale è stato uno dei più feroci oppositori del tycoon, considerato dai ‘trumpisti’ un vero e proprio traditore. Come potrà il neo presidente fidarsi di una persona così in un ruolo così delicato?

E a lanciare il campanello d’allarme è, sempre su Twitter, la stessa portavoce di Trump, Kellyanne Conway, che spiega di essere inondata da messaggi preoccupati e sbigottiti. Intanto c’è chi non si arrende al sogno di un passo indietro di Trump. Così la raccolta fondi lanciata per il riconteggio dei voti in tre stati chiave della Rust Belt (Wisconsin, Michigan e Pennsylvania) ha già raggiunto la cifra di 2 milioni di dollari necessari per presentare la richiesta.

L’iniziativa non è di Hillary Clinton, ma dall’ex candidata verde Jill Stein che ha alzato la posta chiedendo di arrivare ad almeno 4,5 milioni di dollari. Difficile che il tycoon tra le mura della reggia dorata di Palm Beach si preoccupi di ciò. Ha altro a cui pensare. E il suo appello al Paese è anche una conferma della sua determinazione nel voler lavorare a un cambiamento radicale, a una vera svolta rispetto all’era Obama.

Anche quest’ultimo parla alla nazione nel giorno della festività piu’ sentita, ribadendo la necessità di accantonare l’astio che ha caratterizzato la campagna elettorale. Ma sottolineando anche l’importanza di far progredire il Paese nel rispetto di tutti, delle diversità che lo contraddistinguono.

“Dobbiamo andare avanti come una sola nazione”, afferma Trump nel breve messaggio della festa, attraverso “propositi condivisi e decisioni comuni”. “Abbiamo appena chiuso una campagna elettorale lunga e faticosa – prosegue – e le tensioni sfortunatamente non terminano in una notte. Ma la campagna elettorale è finita, e ora comincia una campagna nazionale per ricostruire il nostro Paese e rispettare la promessa di un’America che funzioni per tutti. Chiedo a tutti di unirsi a me in questo sforzo”.

Il presidente eletto cita anche Lincoln, che – ricorda – chiese ai cittadini americani “di parlare con una sola voce e con un solo cuore. Questo è quello che dobbiamo fare”.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)

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