Sicurezza: in azione altri cento militari a Milano

Sicurezza: in azione altri cento militari a Milano
Sicurezza: in azione altri cento militari a Milano
Sicurezza: in azione altri cento militari a Milano

MILANO. – E’ avvenuto “come da programma”, per usare le parole del prefetto di Milano, Alessandro Marangoni, l’arrivo e l’impiego dei primi cento militari da impiegare in funzione della sicurezza nel capoluogo lombardo, mentre altri 50 arriveranno nei prossimi giorni.

Vanno ad aggiungersi ai 650 già presenti a Milano e saranno impiegati sia nella sorveglianza dei luoghi sensibili sia in pattuglie miste: costituiscono la risposta del Ministero dell’Interno alla richiesta del sindaco, Giuseppe Sala, dopo alcuni episodi di violenza, in particolare quello delle settimane scorse con l’accoltellamento mortale di un dominicano tra piazzale Loreto e via Padova: quest’ultima via multietnica periodicamente al centro di tensioni per la difficile convivenza.

E proprio via Padova è stata oggetto dei controlli con l’identificazione di numerose persone, con il quartiere di San Siro e Corvetto (l’assessore alla Sicurezza del Comune Carmela Rozza aveva chiesto una particolare attenzione alla periferie), mentre nel centro cittadino il soldati arriveranno da inizio dicembre.

“La programmazione è in pieno atto e viene attuata come era stato previsto” ha ribadito Marangoni, mentre il questore di Milano, Antonio De Jesu ha osservato che “i militari sono certamente utili per sgravare le forze dell’ordine da una serie di compiti di vigilanza, liberando uomini per il controllo del territorio e migliorando la percezione della sicurezza tra la gente”.

Parlare, però, di “emergenza sicurezza” a Milano “mi sembra inappropriato”, ha aggiunto il questore intervenendo al convegno ‘La comunicazione nei fatti di cronaca, linee guida delle istituzioni, diritto e dovere di informare’ organizzato dall’Unci della Lombardia. Anche perché “I dati confermano un calo dei reati” .

Sul fronte politico, l’arrivo dei soldati “è sicuramente una cosa utile ma temo che non sia sufficiente” per il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che lega il problema della sicurezza a quello dell’immigrazione: “Bisogna intervenire sull’immigrazione risolvendola alla fonte – ha detto – bloccando gli arrivi e facendo i rimpatri. Altrimenti sarà un’operazione non definitiva, non risolverà il problema”.

Critico l’ex assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Riccardo De Corato, ora capogruppo in regione per Fratelli d’Italia: “Una situazione del genere non può essere ribaltata con 150 militari, sono troppo pochi, ne servono 500”. Una situazione creata da “un Governo e da un Comune che”, sul fronte dell’immigrazione, “hanno sposato l’accoglienza senza freni”.

Lascia un commento