Su Muraro sfiorata la rissa tra Pd e M5s in Campidoglio

Momenti di tensione durante la riunione per il bilancio nell'Aula Giulio Cesare dove si e' sfiorata una rissa, Roma, 14 dicembre 2016. ANSA / ANNALISA STURIALE ------------------------------------------------------------------------------------------
Momenti di tensione durante la riunione per il bilancio nell’Aula Giulio Cesare dove si e’ sfiorata una rissa, Roma, 14 dicembre 2016. ANSA / ANNALISA STURIALE
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ROMA. – Il day after le dimissioni dell’assessora Paola Muraro è un giorno ad alta tensione in Campidoglio. Mentre è ancora incerto il futuro delle deleghe all’Ambiente di Roma – se torneranno alla Muraro una volta superati i suoi guai giudiziari o se andranno ad un nuovo assessore – l’Aula Giulio Cesare si apre tra le polemiche e le accuse dell’opposizione. Tanto che all’inizio della seduta, dedicata al bilancio, si sfiora la rissa tra consiglieri Pd e 5 Stelle.

Beppe Grillo, arrivato nella Capitale, si tiene lontano dalla vicenda: “Muraro? Sono problemi che riguardano il Comune”. Al momento le deleghe all’Ambiente “sono state prese dalla sindaca che sta seguendo tutti i temi ambientali – rassicura il vicesindaco Daniele Frongia smentendo malumori tra i pentastellati -. Attualmente è lei che guida la questione della pulizia e del decoro. Va avanti l’operazione Roma pulita”.

In mattinata la seduta dell’assemblea capitolina si apre tra le polemiche sul caso Muraro. Il Pd chiede chiarimenti sulle dimissioni dell’assessore all’Ambiente e sulle ripercussioni su Ama ed espone cartelli di protesta con scritto “di notte fa i video, di giorno dorme. Raggi in Aula”. Poco dopo una lite accesa tra consiglieri dem e M5S per poco non sfocia in rissa.

Sul possibile ritorno di Paola Muraro nella giunta Raggi peserà molto l’evoluzione delle sue vicende giudiziarie e i tempi delle stesse. Sul caso intervengono pure gli avvocati penalisti sottolineando che “le battaglie per la difesa dei principi garantisti si fanno per tutti. E i principi valgono per tutti, per i presunti mafiosi, per chi risulterà innocente e finanche per i grillini – dice il presidente romano Cesare Placanica -. E’ indecoroso che un cittadino sia costretto, sulla scorta di una mera ipotesi di reato ad abbandonare la vita pubblica”.

A Palazzo Senatorio si svolge in giornata un’importante riunione sul futuro di Ama a cui prendono parte i vertici aziendali, l’assessore alle partecipate Massimo Colomban e il parlamentare pentastellato Stefano Vignaroli. I nodi al centro dell’incontro: la gestione del dopo Muraro nella municipalizzata dei rifiuti e le modalità con cui dare continuità alle sue linee programmatiche.

Al termine del summit, vengono smentite anche le voci secondo cui sarebbe in procinto di dimettersi anche il dg di Ama Stefano Bina. “Resterà fino alla scadenza del suo incarico, il 31 dicembre”, assicurano fonti della maggioranza. Eppure con il Natale alle porte crescono i timori per festività ‘calde’ sul fronte dei rifiuti. “Ci troveremo di nuovo con la città invasa dei rifiuti – l’SOS della capogruppo dem Michela Di Biase -. Da sempre è il periodo di maggiore produzione di rifiuti e non so come un’Ama senza guida politica, affronterà l’emergenza”.

Dalla Cgil, il segretario locale della funzione pubblica Natale Di Cola si dice “preoccupato” della situazione nella municipalizzata “paralizzata da mesi” e in una lettera aperta alla sindaca chiede una convocazione urgente dei sindacati.

Virginia Raggi, da parte sua, riceve (come gli altri sindaci partecipanti al Summit sui rifugiati organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze) i ringraziamenti di Papa Bergoglio e una parziale sponda dal suo predecessore Francesco Rutelli. “Virginia Raggi? Diamole tempo – afferma l’ex sindaco di Roma -. Quando c’è un sindaco eletto dal popolo, quello è il direttore d’orchestra. A Roma, purtroppo, non c’è un direttore d’orchestra”.

(di Paola Lo Mele/ANSA)

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