Dalla Tour Eiffel a Montecitorio, luci spente per Aleppo

(Foto. EPA/IAN LANGSDON)
(Foto. EPA/IAN LANGSDON)

ROMA. – La prima è stata la Tour Eiffel, che è rimasta al buio in segno di solidarietà con la popolazione civile di Aleppo. Poi è stato il palazzo di Montecitorio a rimanere a luci spente, su iniziativa della presidente della Camera Laura Boldrini, “in segno di vicinanza e solidarietà” con la gente “che è ostaggio” nella città siriana.

Anche Bruxelles, che ospita il vertice dei capi di governo a cui ha partecipato il ‘sindaco’ di Aleppo-Est Brita Hagi Hasan per lanciare il suo appello ad agire, è piombata nel buio e nel silenzio. Per mezz’ora sono state spente le luci della Grand Place, interrompendo lo spettacolo di luci e musica di Natale.

L’iniziativa, lanciata da un gruppo di associazioni e di collettivi cittadini, ha ricevuto il sostegno del comune. Adesso sarà la volta di Milano, prima con un flash mob con palloncini rossi o bianchi alle 17.30 in piazza della Scala, poi le luci si spegneranno per tre minuti, così come a palazzo Marino.

“Non possiamo e non dobbiamo rimanere indifferenti di fronte a soprusi e violenza – ha spiegato il sindaco di Milano Giuseppe Sala in una nota -. Attraverso questo gesto simbolico intendiamo dire in maniera chiara e decisa che anche Milano sta con Aleppo”.

Manifestazioni di sostegno e solidarietà si sono svolte in diverse città del mondo. A New York una piccola folla si è radunata davanti al palazzo di Vetro, mentre in centinaia hanno protestato davanti alle ambasciate di Russia e Iran ad Ankara, accusando i due Paesi di aver violato la tregua e ostacolato l’evacuazione dei civili stremati.

Un centinaio di persone hanno chiesto lo stop immediato delle violenze anche in Montenegro, riunite davanti all’ufficio delle Nazioni Unite di Podgorica. I dimostranti avevano cartelli e striscioni con le scritte in inglese ‘Salvate Aleppo’, ‘Fermate la guerra contro i bambini’. Una manifestazione analoga contro la guerra in Siria si era tenuta a Sarajevo

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