Il muro del pianto in Union Square dopo la vittoria di Trump trova posto nella storia

NEW YORK. – Per alcuni è stato un “muro del pianto”, per altri un pozzo delle emozioni. Da oggi è un frammento della storia di New York. I “post it” che hanno tappezzato le pareti della centralissima stazione della metropolitana di Union Station dopo la notte elettorale dell’8 novembre saranno preservati dalla New York Historical Society di concerto con la Metropolitan Transit Authority.

Meta di pellegrinaggio e luogo di sfogo dopo la vittoria di Donald Trump: un arcobaleno di coriandoli di carta adesiva con messaggi di rabbia, rivolta, sconcerto, delusione, paura. Il governatore dello stato di New York Andrew Cuomo ha annunciato il progetto di conservazione dopo esser stato lui stesso uno dei primi ad affiggere a una parete della stazione il suo messaggio.

“Stato di New York, tieni alta la torcia”, aveva scritto il figlio di Mario Cuomo citando in parte dalla poesia di Emma Lazarus iscritta alla Statua della Libertà: “Dammi le tue masse stanche, povere e accalcate che aspirano ad essere libere…Alzo la mia lampada oltre la porta d’oro”, che era poi Ellis Island, il punto di approdo per milioni di emigranti tra cui apparentemente anche Mary Ann MacLeod, la madre dello stesso Trump, emigrata a 18 anni dalla Scozia con appena 50 dollari in tasca.

Per Cuomo quella che è stata soprannominata anche “Subway Therapy” era stato “un potente simbolo, e la prova che tutti i newyorchesi di tutte le età, razze e religioni sono stati capaci di trovare unità” dopo le elezioni più contestate nella storia recente degli Usa.

I post it – oltre 50 mila – sono stati staccati nel corso del week-end e verranno meticolosamente catalogati, ma la New York Historical Society offrirà i suoi spazi in un edificio su Central Park West per consentire al progetto di restare in vita fino al 20 gennaio, il giorno dell’insediamento.

Soddisfatto Matthew “Levee” Chávez, un artista residente da un anno nella Big Apple e ideatore dell’iniziativa. Chávez conta di archiviare la maggior parte dei post-it sul suo sito online in modo che il pubblico possa continuare a consultarli gratuitamente.

(di Alessandra Baldini/ANSA)

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