Attentato Berlino: nello zaino di Amri trovati 1.000 euro, indagini su provenienza

MILANO. – Non ci sono solo telecamere e telefonini tra le questioni nodali delle indagini su Anis Amri, il terrorista ritenuto l’autore della strage di Berlino che ha trovato la morte nel Milanese, durante un conflitto a fuoco con la polizia. Anche i soldi che l’uomo aveva con sé rappresentano una importante pista investigativa. Il tunisino infatti non aveva in tasca solo un centinaio di euro, come si era appreso in un primo momento, ma oltre mille. Contanti che, al vaglio dell’antiterrorismo, ora potrebbero rivelare molte cose.

I soldi, infatti, erano in tagli da 50 e 20 euro, e si presume che siano stati prelevati da uno sportello Bancomat, dallo stesso Amri o da qualcuno per lui. Una questione importantissima, perché le banconote, come i cellulari, lasciano una traccia. Secondo quanto si è appreso, nello zainetto, oltre alla tessera sim (una scheda promozionale olandese, di quelle prepagate già con un po’ di traffico dentro, mai utilizzata) e a un coltello di marca americana, piuttosto costoso, aveva oltre mille euro. Banconote nuove o quasi, tutte di tagli compatibili con quelle emesse dai Bancomat, mentre non c’era alcuna carta di prelevamento.

Gli investigatori si sono dunque attivati per risalire all’identificazione del luogo di emissione della cartamoneta, tenuto conto che la zecca di Stato, quando stampa i soldi cartacei, li fa circolare in ‘pacchetti’ di cui registra i numeri seriali. Dai numeri, quindi, attraverso un laborioso lavoro di archivio – si pensi a quanti ‘pacchetti girino in Italia, provenienti da istituti poligrafici diversi – si potrebbe arrivare anche all’istituto che ha ricevuto quel pacchetto, e da lì alla filiale e, con un po’ di fortuna, se non a chi ha prelevato, al giorno del ritiro.

E magari allo sportello. Sportelli che in genere sono vigilati da impianti di videosorveglianza a circuito chiuso (nel caso, però, bisognerebbe vedere per quanti giorni sarà stata archiviata l’immagine nei server prima della sua distruzione). Amri potrebbe averli prelevati di persona, con un bancomat suo o di altri. O potrebbe averli ricevuti in contanti, e nel caso, da chi? Un fiancheggiatore? Una persona all’oscuro di tutto?

Nei giorni scorsi questore di Milano e Viminale hanno escluso una rete di Amri nel Milanese, nonostante la coincidenza del luogo di partenza del camion usato per la strage e del luogo in cui – non senza molte indecisioni – il terrorista ha scelto di andare durante la fuga, poi interrotta dagli agenti.

Ma le indagini in Italia sono comunque state definite “importanti” dal ministro dell’Interno, Marco Minniti, mentre il livello di attenzione degli apparati di sicurezza resta altissimo con il Casa (Comitato di Analisi Strategico Antiterrorismo) riunito permanentemente.

(di Fabrizio Cassinelli/ANSA)

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