Chapecoense torna in campo, noi siamo la speranza

ROMA. – La rinascita dopo la tragedia. Oggi è stato il giorno del raduno della Chapecoense, la squadra brasiliana ‘cancellata’ dal disastro aereo dello scorso 29 novembre, ma che ha trovato la forza di rinascere fra nuovi acquisti, qualche prestito e promozioni dal settore giovanile.

Nello stadio Arena Condà, negli spogliatoi e sotto allo striscione con la scritta “La forza immensa della tua fedele tifoseria”, si sono radunati in trenta, una ‘rosa’ anche più ampia del previsto, tra i quali il difensore Neto, che ha voluto esserci nonostante per camminare abbia bisogno delle stampelle. E’ uno dei superstiti, e spera di tornare in campo anche se non sa ancora bene quando. Ha abbracciato, commuovendosi, i vecchi compagni Nenem, Martinuccio e Moises, scampati alla tragedia di Medellin in quanto infortunati, poi tutti quelli nuovi, ai quali ha tenuto un discorso.

Non poteva che parlare anche il presidente, quel Plinio David De Nes che ha preso il posto di Sandro Pallaoro, morto nell’incidente aereo. Per lui, De Nes, quello cominciato in queste ore dalla ‘Chape’ è “un nuovo cammino di speranza. Cominciamo oggi – ha aggiunto – e mi auguro sia pieno anche di ottimismo, lotta e molta solidarietà. Questi signori che sono qui saranno i rappresentanti dei nostri guerrieri”.

Il compito che attende la squadra allenata da Vagner Mancini, presente assieme al ‘secondo’ Regis Angeli e al preparatore dei portieri Marcelo Schroeder, sarà lungo e impegnativo: la Chapecoense giocherà il campionato ‘estadual’, ovvero quello catarinense, la Coppa Libertadores, il ‘Brasilerao’ e la Coppa Sudamericana, quella di cui, nell’anno appena trascorso, avrebbe dovuto giocare la doppia finale contro l’Atletico Nacional Medellin.

L’obiettivo è, appunto, dimostrarsi sempre ‘guerrieri’ e dare tutto, ed ecco perché la Chapecoense non ha voluto che passasse la proposta degli altri club del campionato nazionale di evitarle la retrocessione per tre anni. Niente regali, la ‘Chape’ tutto ciò che verrà vuole conquistarselo sul campo.

“Per questo siamo un team differente – ha spiegato oggi De Nes -. La nostra è una squadra che prova a essere di nuovo felice, e che vive come fossimo tutti davvero una famiglia”. Della quale per ora non fa parte l’ex oggetto misterioso del Palermo Tulio de Melo: non si è presentato al raduno perché, pur essendo d’accordo su tutto, non ha ancora firmato il contratto.

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