Mattarella attacca, dall’Unione Europea due pesi e due misure

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella arriva all'Aeroporto Internazionale Eleutherios Venizelos di Atene, per una visita ufficiale in Grecia di due giorni, accolto dal ministro delle politiche migratorie, 17 gennaio 2017. ANSA / Francesco Ammendola - Ufficio Stampa e Comunicazione Presidenza Repubblica -----------------------------------------------------------------------------
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella arriva all’Aeroporto Internazionale Eleutherios Venizelos di Atene, per una visita ufficiale in Grecia di due giorni, accolto dal ministro delle politiche migratorie, 17 gennaio 2017.
ANSA / Francesco Ammendola – Ufficio Stampa e Comunicazione Presidenza Repubblica
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ATENE. – Basta con un’Europa che mostra i muscoli sulle percentuali di Bilancio ma si gira dall’altra parte quando vengono ignorate regole altrettanto importanti come quella del surplus eccessivo di esportazioni e delle politiche per la crescita, espressamente previste nei Trattati. O come quella fondamentale della solidarietà europea in tema di migrazioni. Sergio Mattarella, europeista convinto, da sempre combatte una visione minimalista d’Europa, schiacciata sui numeri e succube di un’egoismo nordico, fatto di “locomotive” che tutto fanno tranne che trainare i vagoni verso la crescita.

Ma da Atene sembra aver cambiato marcia, i toni si sono alzati dando il senso di una preoccupazione crescente per quanto si sta muovendo nel mondo. E non solo in Europa come dimostra quella che sembra una risposta a distanza a Donald Trump sull’Alleanza atlantica: “la Nato è un’organizzazione di straordinaria importanza per la pace e la stabilità”, ha detto parlando con il presidente greco Prokopis Pavlopoulos.

Certamente questa visita di Stato in Grecia è stata ricca di riflessioni per il presidente della Repubblica che ha potuto analizzare la situazione europea con il primo ministro Alexis Tsipras, alle prese con una situazione economica difficilissima, quasi commissariato da un’occhiuta “troika” che è la plastica espressione di quella “rigidità” europea che il capo dello Stato ormai contesta. Almeno in assenza di un riequilibrio verso investimenti che per il Quirinale rappresentano l’altra faccia della stessa medaglia.

Non casuale quindi una lunga visita che Mattarella ha voluto compiere al campo profughi di Eleonas, il più grande di Atene e certamente il meglio organizzato. “L’Europa deve pensare in modo adeguato all’accoglienza e all’integrazione, di fronte ai bambini che sono in questo campo e in tanti altri campi di rifugiati”, ha ribadito il capo dello Stato spiegando che l’Europa ha il “dovere” di farsi carico del peso dei flussi.

Ma è il problema della ricollocazione che deve essere affrontato: il processo procede al rallentatore e la situazione nei campi – sia in Italia che in Grecia – diventa sempre più preoccupante. Basti pensare che delle circa 160 mila persone che dovevano essere ricollocate dai campi italiani e greci, ad oggi, ne sono state spostate – secondo i più recenti dati dell’Unhcr – solo 5.290. Un misero tre per cento del totale. I

l tutto nell’inazione completa di Bruxelles. Mattarella non commenta esplicitamente la richiesta di una manovra aggiuntiva per 3,4 miliardi di euro ma non dimentica di sottolineare quanto grave sia ancora la crisi economica in corso e quanto forti “le ripercussioni sociali”. Per questo chiede che il rigore con il quale si chiede che i conti siano in ordine nei Paesi membri sia applicato anche sulle politiche per la crescita, il surplus di Bilancio, le politiche per l’immigrazione.

Non può reggere l’onda populista e nazionalista un’Europa ingiusta nelle regole e miope nel rapporto con i suoi cittadini in difficoltà. Ecco perchè di conseguenza dal Colle traspare una consapevole serenità sull’ultima lettera di Bruxelles al Governo. Sono le stesse osservazioni che fecero a Renzi, si osserva. Stesse percentuali, ancora da negoziare. E se anche fosse alla fine uno 0,1 per cento, Padoan ha già nel paniere la cifra di rientro che Bruxelles chiede.

(Dell’inviato Fabrizio Finzi/ANSA)

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