Esercito Usa sostituisce le Beretta con le Sig Sauer

EPA/MARCIN BIELECKI POLAND OUT
EPA/MARCIN BIELECKI POLAND OUT

ROMA. – L’Us Army, l’esercito degli Stati Uniti, ha scelto come nuova pistola la Sig Sauer P320, per sostituire le Beretta M9 (una versione militare della 92FS), che nel 1985 sostituì a sua volta la storica Colt 1911. Lo scrive Forbes online, precisando che la commessa ha un valore di 580 milioni di dollari per i prossimi 10 anni.

Le Beretta 92FS sono anche state molto popolari nei film americani: da Bruce Wills in Die Hard a Mel Gibson in Arma Letale. L’azienda italiana ha un quartier generale Usa in Maryland e impianti in diversi Stati, tra cui il Tennessee.

Le P320, che verranno fabbricate in New Hampshire, sono pistole polimeriche prodotte dal 2014 dalla ditta svizzero-tedesca. Sono modulari, possono essere munite di silenziatori e si può modificarne anche il calibro.

“Pur essendo naturalmente rammaricati, guardiamo con serenità al futuro, in quanto avevamo già predisposto una serie di azioni che ci permettono oggi di proseguire senza dover variare i nostri piani di investimento e sviluppo nelle strutture di qua e di là dall’Oceano”.

Così Franco Gussalli Beretta, Presidente di Fabbrica d’Armi Pietro Beretta, commenta – in una nota – la notizia dell’assegnazione della gara dell’Us Army che ha sostituito la M9 con le Sig Sauer.

“Dopo oltre trent’anni di fornitura ininterrotta, grazie a vari rinnovi dell’appalto originario, l’ultimo dei quali prevede consegne fino al 2018, il nostro gruppo aveva preventivato – prosegue – la concreta possibilità che la gara di quest’anno potesse vedere un avvicendamento, se non altro per una comprensibile logica di alternanza e al netto di qualunque considerazione tecnologica o qualitativa. L’azienda monitorerà comunque con attenzione le fasi successive di questo contratto che per sua natura può evolvere in diverse direzioni”.

“La M9, prodotta in 4,5 milioni di esemplari e venduta in oltre 50 Paesi, accompagna i militari statunitensi dal 1985. Un risultato che – conclude – in termini di prestigio internazionale ha contribuito alla crescita del nostro Gruppo”.

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