Più aiuti Ue agli agricoltori colpiti dal sisma

BRUXELLES. – Ben 118 milioni di euro disponibili subito per ridare fiato all’agricoltura in ginocchio nelle aree terremotate. E’ il risultato dell’intesa tra il ministro Maurizio Martina e il commissario Ue Phil Hogan a margine del Consiglio agricoltura. Si tratta di 83 milioni anticipati al 100% anziché all’85% dai fondi dello sviluppo rurale, e di 35 milioni di aiuti diretti per il mancato reddito degli allevatori, contro i 12 autorizzati precedentemente.

Questa tranche è stata sbloccata grazie all’ok di Bruxelles a triplicare con risorse nazionali il finanziamento Ue del pacchetto a sostegno dell’allevamento approvato nel luglio scorso. Le risorse dal bilancio nazionale, che in precedenza potevano essere solo raddoppiate, non saranno considerate aiuto di stato, né conteggiate nel deficit strutturale.

“Verranno pagati con procedure semplici e senza costi per le imprese”, spiega in una nota il Mipaf, per un aiuto che si tradurrà in 400 euro a capo bovino e 60 euro per ovino posseduti prima del terremoto. Sono previsti aiuti anche per i settori suinicolo ed equino. La decisione è stata salutata con favore dalle principali organizzazioni agricole.

“Il via libero europeo è importante per salvare un territorio a prevalente economia agricola con 3mila aziende e stalle con quasi 100mila animali ora a rischio sopravvivenza”, ha detto il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo. “Di fronte a una situazione così drammatica”, ha commentato Agrinsieme, “gli interventi decisi dalla Commissione Ue potranno in qualche modo accelerare l’uscita di molte aziende agricole dallo stato di assoluta emergenza”.

Lo sblocco dei fondi è solo un “primo passo”, ha assicurato Martina, “e abbiamo condiviso con il commissario Hogan la necessità di lavorare con il resto della Commissione perché una parte del budget” del Fondo di solidarietà contro le calamità “sia dedicata alla ricostruzione agricola”.

A Bruxelles il ministro ha incontrato anche il commissario alla salute Vytenis Andriukaitis, con cui ha parlato del problema Xylella e al quale ha chiesto di rimuovere il divieto di impianto di nuovi uliveti nell’area della provincia di Lecce per tutta la zona dichiarata infetta, quella cioè dove il batterio è considerato endemico.

“Il commissario ha condiviso l’idea di lavorare tecnicamente su questa proposta – ha detto Martina dopo l’incontro – e ha aperto alla possibilità anche di aumentare le sperimentazioni in campo con team di scienziati che lavorino direttamente in Salento”.

La giornata si era aperta con la protesta di una cinquantina di allevatori europei davanti alla sede del Consiglio Ue. I manifestanti dello European Milk Board e di Via Campesina hanno gettato latte in polvere sul palazzo con dei ventilatori creando un ‘effetto nuvola’, per chiedere di bloccare la vendita degli stock di latte iniziata dalla Commissione a fine anno.

“Non capisco i motivi di questa protesta”, ha commentato Hogan. “In media il prezzo del latte alla stalla nell’Ue è superiore del 25% a quello dello scorso agosto – ha aggiunto – la situazione del mercato è ancora fragile ma ho voluto rassicurare i ministri sul fatto che saremo molto prudenti nella reimmissione sul mercato del latte in polvere immagazzinato durante la crisi”.

(di Angelo Di Mambro/ANSA)

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