Offensiva di Grillo in vista del voto, fuori i traditori

Di Maio, Grillo e DI Battista in una foto d'archivio.
Di Maio, Grillo e DI Battista in una foto d'archivio.
Di Maio, Grillo e DI Battista

ROMA. – “Fuori i traditori dal Movimento 5 Stelle”. Beppe Grillo in un post mattutino ribadisce la linea dura entrando nel vivo nella battaglia, anche mediatica, in atto tra i pentastellati e gli ex M5S che, da Parma a Genova, rischiano di dare non poco filo da torcere alle prossime amministrative. Ma il leader M5S, assieme a Davide Casaleggio, guarda ormai anche alle elezioni politiche.

L’accelerazione al voto che emerge in queste ore anche dal Nazareno induce, infatti, i vertici del Movimento a stringere sui criteri per le future liste pentastellate. E non è un caso che Grillo faccia riferimento a quell’introduzione di quel “vincolo di mandato” assente in Costituzione ma che, ha determinato l’inserimento delle contestate sanzioni nei regolamenti M5S per amministratori e eurodeputati.

La codificazione dei criteri per le liste sarà, però, tutt’altro che facile: non tutti, è il tam tam che gira negli ambienti pentastellati, saranno ricandidati anche perché c’è da tener presente che confermando gli attuali parlamentari il M5S – a causa del tetto dei due mandati – si ritroverebbe praticamente senza dirigenti politici alla successiva legislatura.

Su un principio, anche alla luce degli ultimi addii i vertici non faranno sconti: mettere in campo un’azione rigorosissima contro quei “poltronisti” che, come ammette Carlo Sibilia, sono passati anche nel Movimento. E un Grillo, forse mai così perentorio come in questi giorni, lo ribadisce dal blog. Chi ha deciso di andar via dal Movimento lo ha fatto per “l’effetto ‘cadrega’. Ognuno si è ancorato alla sua poltrona e al suo stipendio fregandosene di essere stato eletto con un simbolo che hanno tradito. Senza queste zavorre faremo meglio”, è lo strale lanciato dall’ex comico nel giorno in cui annuncia tra l’altro il deferimento del consigliere regionale ligure Francesco Battistini al collegio dei probiviri.

Battistini, violando l’ultimo post di Grillo, ha usato infatti a mezzo stampa parole dure con i vertici mostrando vicinanza ai fuorusciti liguri che hanno dato vita a “Effetto Genova”, formazione parallela a all”Effetto Parma’ guidato da Federico Pizzarotti. E proprio il sindaco emiliano è protagonista di un duro scontro con il braccio destro di Davide Casaleggio, Massimo Bugani. Pizzarotti “sta con il potere”, attacca parlando con l’Huffington Post il consigliere bolognese.

“E’ un ipocrita pieno di rancore”, replica Pizzarotti che in un tweet incalza: “Ai vertici M5S la libertà fa paura”. “La pianti di dire fregnacce”, controreplica Bugani. E ‘caldissimo’ si preannuncia anche il raduno dei Meetup romani annunciato per il 5 febbraio. L’assemblea non avrà il logo del M5S e non coinvolgerà necessariamente i parlamentari eletti pentastellati a Roma ma registrerà, inevitabilmente, lo scontro in atto sulla gestione capitolina di Virginia Raggi tra le varie correnti ‘romane’ del Movimento. E, con tutta probabilità, la riunione avrà luogo ad una manciata d’ore dall’interrogatorio della sindaca previsto, secondo i rumors degli ambienti M5S, per la seconda metà di questa settimana.

(di Michele Esposito/ANSA)

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