Appello al governo: “Fake news minacciano la democrazia”

ROMA. – Intervenire con urgenza contro le fake news, che sono in grado di distorcere la formazione del consenso (come accaduto anche nelle recenti elezioni americane) e per questo rappresentano una minaccia per la democrazia; mettere un freno allo strapotere degli over the top, non soggetti alla regolamentazione di altri operatori concorrenti e quindi evidentemente avvantaggiati; insistere sul rispetto della deontologia da parte dei giornalisti, per arginare il caos seguito alla rivoluzione digitale.

Sono le richieste emerse nell’incontro che si è svolto nella sede della Federazione degli Editori a Roma, con gli operatori del settore. “Il governo Gentiloni si faccia promotore di un tavolo di consultazione tra tutti gli operatori della filiera di produzione e distribuzione delle notizie e dei contenuti in Rete, per definire insieme una serie di linee guida finalizzate ad arginare le fake news e a valorizzare l’informazione di qualità”, ha proposto il professor Ruben Razzante, docente di Diritto dell’Informazione e della Comunicazione all’Università Cattolica di Milano, presentando la settima edizione del Manuale di Diritto dell’Informazione e della Comunicazione.

L’idea di una soluzione condivisa ha trovato il favore degli operatori presenti, dal presidente della Fieg Maurizio Costa al presidente UPA-Utenti Pubblicità Associati Lorenzo Sassoli de Bianchi, dal presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Giovanni Pitruzzella al direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, moderati dalla giornalista di SkyTg24 Maria Latella.

“E’ necessaria una authority a livello europeo – ha sottolineato Sassoli de Bianchi -. Più forza c’è nella controparte degli over the top, più aumenta il potere negoziale. Nel frattempo si potrebbe realizzare un’autoregolamentazione attraverso l’istituto di autodisciplina pubblicitaria. Potrebbe essere una soluzione rapida ed efficace”.

“La proposta dell’Upa è molto intelligente, perché evita un intervento dello stato censore”, ha replicato Pitruzzella, finito nel mirino, soprattutto di M5S, nelle settimane scorse per aver proposto la nascita di una rete di organismi nazionali indipendenti, coordinata da Bruxelles, capace di identificare e rimuovere le notizie false.

“Non avevo come obiettivo né Grillo, né M5S – ha spiegato -, ponevo un problema che va oltre la vicenda italiana e riguarda il futuro della democrazia. Occorre una grande agenda che affronti la rivoluzione digitale”.

Anche per Costa “una authority per l’autodisciplina può essere sicuramente utile”. “Occorre distinguere tra società dell’informazione e società della conversazione – ha sottolineato -. Non sono opportune censure, ma trovo anacronistiche anche le giurie popolari. La pirateria va fortemente contrastata, ma è un approccio che affronta solo la punta dell’iceberg, perché sotto c’è il tema degli over the top che va affrontato. Serve una regolamentazione per garantire trasparenza e concorrenza”.

Fontana ha sottolineato che alcuni passi si possono compiere attraverso il lavoro dei giornalisti. “I social sono una fonte importante, ma necessitano di un importante lavoro di verifica”, ha spiegato, aggiungendo che “Google deve avere le stesse responsabilità che ha un editore. Servono regole stringenti anche per gli over the top”.

(di Michele Cassano/ANSA)

Lascia un commento