Cne, allontanati a spintoni deputati dell’Opposizione

Ad alcuni deputati dell’Opposizione è stato proibito l’ingresso al Cne con violenza (Foto: lapatilla.com)

CARACAS – Grida e spintoni. E’ questa la scena alla quale hanno assistito pedoni e automobilisti che transitavano nei pressi del Consiglio Nazionale Elettorale. Le relazioni tra Potere Elettorale e Potere Legislativo non sono state sempre cordiali ma neanche così tese e difficile come negli ultimi mesi. Che un gruppo di deputati sia maltrattato dalle Forze dell’Ordine e ad esso sia proibito l’ingresso alla sede del Cne, poi, sorprende e rattrista. Eppure è stato così, come lo dimostrano gli scatti dei fotografi che hanno documentato un fatto che, in un Paese democratico, non dovrebbe mai accadere.

Un gruppo di deputati, tra cui Stalin González, Juan Requeses, Jorge Millàn e Josè Brito hanno cercato di superare le transenne e il picchetto della “Guardia Nacional” incaricato della custodia delle istallazioni del Cne. Lo scopo dei parlamentari era quello di consegnare ai Direttori dell’organismo elettorale un documento nel quale si esige la presentazione del cronogramma di attività che dovranno condurre quanto prima alle elezioni amminisatrative. Queste, come si ricorderà, dovevano realizzarsi a Dicembre del 2016 como stabilito dalla Costituzione.

Per decisione del Cne, invece, sono state rimandate a fine del primo semestre dell’anno in corso. I giorni passano senza che il Cne renda noto il cronogramma e, stando agli esperti, sarà impossibile eleggere Governatori e Sindaci nei prossimi mesi.
Ad alcuni deputati, ricevuti dal Direttore del Cne Emilio Rondón, è stato permesso l’accesso alle istallazioni dell’organismo. Altri, invece, sono stati obbligati a spintoni a retrocedere e ad attendere oltre le transenne che circondano la sede del Consiglio Nazionale Elettorale.

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