Scandalo Odebrecht in Venezuela, il Parlamento indaga

 

 

CARACAS – Nonostante gli sforzi per contenerlo, il movimento tellurico provocato dallo scandalo  in America Latina interessa ora anche il Venezuela. Il Paese era stato subito indicato come il destino del maggior volume di denaro destinato alla corruzione di funzionari pubblici. Ma il silenzio ufficiale e le poche informazioni che arrivavano dal Brasile parevano relegare lo scandalo ai titoli di pochi quotidiani, in particolare di quelli assai critici contro il Governo.

Ora il Parlamento di Caracas, presieduto de Julio Borges e controllato dagli esponenti dei partiti dell’opposizione anti-chavista, ha reso noto che mercoledì prossimo intende chiamare i rappresentanti nel paese del colosso brasiliano delle costruzioni per verificare eventuali tangenti pagate a funzionari pubblici venezuelani.

– E’ stato dato il via libera all’avvio delle indagini – ha sottolineato il presidente della “Commissione controlli”  del Parlamento, Juan Guaido.

Come si ricorderá, a dicembre dello scorso anno, in un documento pubblicato dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, si faceva luce sulla vasta rete di corruzione che interessa ben 11 paesi e che fa capo ad una multinazionale, quella brasiliana, che é presente in pratica in tutto il mondo. La somma stimata è di ben 788 milioni di dollari elargita, sotto varie forme a influenti politici, partiti o lobby.

“Odebrecht – segnala il documento del Dipartimento di Stato Americano – è implicata nello schema di corruzione globale senza precedenti che dura da oltre una decade”.

Stando al documento, Odebrecht, che è presente in Venezuela nella stragrande maggioranza delle opere pubbliche e comunque di grande complessità, avrebbe pagato somme milionarie in Venezuela per un totale di quasi 100 milioni di dollari.

Oltre quindi al Brasile, dove lo scandalo è scoppiato ormai tempo fa, in queste ultime settimane alcuni paesi dell’area latinoamericana si sono visti coinvolti dalle inchieste. Queste, come un tsunami inarrestabile, hanno messo sotto i riflettori gli intrecci tra la politica e il mondo degli affari. In particolare, se si vuole puntualizzare, nell’ambito delle gare per i grandi lavori e le infrastrutture.

Ad esempio, l’onda lunga dello scandalo Odebrecht in Brasile è arrivato in Perù dove la procura di Lima ha emesso un mandato di arresto preventivo e un’ordine di cattura internazionale contro l’ex presidente Alejandro Toledo. Toledo, che è stato alla guida del paese tra il 2001 e il 2006, è accusato di traffico di influenze e riciclaggio a seguito delle dichiarazioni di Jorge Barata, ex rappresentante Odebrecht a Lima. Barata, precisano i media locali, assicura di aver girato 20 milioni di dollari all’ex presidente, che si crede ora stia in una località francese, nell’ambito di una gara per la costruzione di una strada ‘interoceanica’ Perù-Brasile

In Colombia le inchieste riguardano le accuse di una tangente destinata alla campagna elettorale del presidente Juan Manuel Santos. Odebrecht,  secondo la procura generale di Bogotà, avrebbe infatti girato un milione di dollari ai responsabili della campagna elettorale del presidente nel 2014.

Secondo il procuratore generale, Nestor Martinez, una parte dei 4,6 milioni di dollari di tangenti girati dalla multinazionale brasiliana nel paese sarebbero stati indirizzati alla campagna elettorale del capo dello Stato tramite la mediazione di un ex parlamentare, Otto Bula.

Del caso si è parlato anche in Messico, a seguito di un’indagine sul gruppo petrolifero Pemex, Argentina, Ecuador e Repubblica Dominicana.

 

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