Grillo spinge per il voto e guarda alle amministrative

ROMA. – La “conquista” del governo nazionale passa per i 5 Stelle per un nuovo target dal valore altamente simbolico: la ‘presa’ di Genova, la città che dopo la Capitale può dare il senso della lenta ma inesorabile crescita del Movimento nel Paese. E poco importa se a Roma le cose non stanno andando per il verso giusto: Beppe Grillo e il saldo vertice di ‘comando’ (tramontata l’ipotesi di istituire una sorta di nuovo direttorio) intende ‘resistere’ seguendo la strada dei continui aggiustamenti di rotta per cercare di arrivare alle elezioni nazionali con la giunta ancora in sella.

Il benservito a Paolo Berdini ormai è stato deciso, è solo questione di tempo: l’assessore all’urbanistica dovrà fare un passo indietro e lasciare la gestione delle trattative sulla costruzione dello Stadio della Roma alla sindaca, ai suoi avvocati e al gruppo di lavoro che già segue il dossier.

I 5 Stelle sono convinti di avere tutto il tempo necessario (“non è vero che abbiamo solo una settimana”) per riprendere in mano il dossier e arrivare ad un accordo onorevole per tutte le parti in campo: “i romani hanno capito, lo Stadio noi lo vogliamo fare ma bisogna trovare un equilibrio sulle cubature” spiegano i vertici del Movimento che stanno seguendo passo passo l’evolversi della situazione in Campidoglio.

La fretta i 5 Stelle ce l’hanno invece per andare al voto: per questo oggi dal blog Grillo ha rilanciato l’offensiva verso Renzi e il Pd. “Saboteranno le elezioni a giugno per prendersi la pensione” teme il leader M5s che lancia il suo ironico avvertimento: “alle elezioni tutto gli tornerà indietro. È il Democratic’s Karma”, quello che Grillo riscrive scimmiottando la canzone vincitrice di Sanremo 2017. Grillo spera insomma nella ‘vendetta’ del Karma e spinge sul voto nazionale.

Alle amministrative, poi, sarebbero 22 le istituzioni in cui il M5s tenterà di piantare la bandiera a stelle gialle. Genova sarà il primo importante esperimento per testare le nuove regole anti-corrente: i 5 Stelle hanno studiato un sistema che lega le candidature dei consiglieri ai candidati sindaci. A ciascun candidato consigliere comunale – si spiega nelle regole per le candidature – sarà chiesto di schierarsi con un sindaco in modo palese e di concorrere alla vittoria nella competizione durante il voto online degli iscritti (stessa cosa per i presidenti di municipio e i consiglieri municipali).

L’obiettivo di questo metodo è dichiarato: “limitare/eliminare le correnti interne, ma anche garantire un metodo di selezione imparziale e fortemente meritocratico”. E creare quindi una squadra compatta.

I 5 Stelle contano anche di aver in mano la Regione Sicilia dove schierano Giancarlo Cancelleri, contano meno invece su Palermo, indebolita dalle inchieste sulle firme e dalle divisioni correntizie. Il deputato palermitano ‘sospeso’ dal Movimento, Riccardo Nuti si è apertamente dichiarato contro il candidato sindaco: “In questa tornata non c’è il Movimento cinque stelle. Inutile far finta di nulla. Possiamo mai appoggiare la stessa persona che abbiamo denunciato alla Procura con un esposto? Possiamo mai appoggiare persone che il M5S ha attaccato in Commissione Antimafia nel 2014?” ha commentato su Fb salvo poi sottolineare che “non esistono ancora liste certificate del M5s per le elezioni comunali del 2017”. I 5 Stelle potrebbero poi provare a giocarsi la partita anche a Verona, contando sulle divisioni locali della Lega.

(di Francesca Chiri/ANSA)

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