Cina e Russia contro Pyongyang, l’Onu studia una risposta forte

(Foto AP Photo/Jon Chol Jin)
(Foto AP Photo/Jon Chol Jin)

NEW YORK. – Il lancio del missile della Corea del Nord, il primo dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, scatena l’ira della Cina e la preoccupazione della Russia, e finisce d’urgenza sul tavolo del Consiglio di Sicurezza Onu. L’imperativo al Palazzo di Vetro è quello di dare una risposta forte e unitaria. Mentre per il presidente Usa la Corea del Nord è un “grosso problema”: “Lo affronteremo con forza”.

Da Pyongyang, intanto,il leader Kim Jong-Un esulta, confermando “il successo” del test. Secondo l’agenzia ufficiale Kcna, Kim ha supervisionato di persona la prova del nuovo vettore di superficie da medio a lungo raggio, il Pukguksong-2.

“Questa azione è un’altra preoccupante violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza”, ha avvertito il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, “condannando fermamente” il lancio del missile. Il numero uno del Palazzo di Vetro ha sottolineato che la leadership di Pyongyang deve tornare ad agire “in conformità ai suoi obblighi internazionali e al percorso di denuclearizzazione”, e ha lanciato un appello alla comunità internazionale affinché “continui ad affrontare in maniera unitaria questa situazione”.

Intanto, al quartier generale delle Nazioni Unite a New York, i Quindici si riuniscono d’urgenza a porte chiuse: “E’ molto importante che ci sia una risposta forte da parte di tutta la comunità internazionale, compreso il Consiglio di Sicurezza”, ha sottolineato l’ambasciatore britannico all’Onu, Matthew Rycroft. Secondo il Regno Unito “dovrebbe essere approvata una dichiarazione che mostri l’unità del Consiglio di sicurezza e definisca chiaramente la gravità della violazione, oltre ad assicurarsi che ogni singolo paese stia attuando pienamente il regime di sanzioni già in vigore”. Non sono attese però, almeno per oggi, nuove misure restrittive.

La Cina, da parte sua, fa sapere di opporsi ai test balistici e nucleari della Corea del Nord, che “violano le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza”, come ha spiegato il portavoce del ministero degli Esteri, Geng Shuang, invitando tutte le parti coinvolte a “esercitare moderazione” e ad “evitare provocazioni reciproche”, al fine di tutelare pace e stabilità nella penisola coreana. Geng ha poi aggiunto che il nodo primario relativo al nucleare nordcoreano è da legare alle differenze esistenti tra Pyongyang e Washington.

Anche la Russia è sulla stessa lunghezza d’onda, e definisce il test “un’altra dimostrazione di sprezzante inosservanza delle risoluzioni Onu”. “Non possiamo che rammaricarci ed essere preoccupati per questo”, ha fatto sapere il ministero degli Esteri di Mosca, esortando “tutte le parti interessate ad astenersi da azioni che potrebbero far aumentare ulteriormente la tensione”.

Il test balistico è avvenuto mentre il tycoon cenava con il premier giapponese Shinzo Abe nel suo resort in Florida. Abe lo ha immediatamente definito “un’iniziativa assolutamente intollerabile”, mentre Trump ha assicurato che gli Stati Uniti sono “al cento per cento al fianco del Giappone, un grande alleato”. Secondo il Pentagono, il lancio del missile mostra nuove capacità: “E’ molto simile a quello lanciato in passato dai loro sottomarini – ha detto il capitano della Marina Jeff Davis alla Cnn – Sembra esserne una variante a terra”.

(di Valeria Robecco/ANSA)

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