Minoranza Pd alla prova della scissione, la partita di Pisapia

L'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia
L’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia

ROMA. – La minoranza Pd è sempre più tentata dal grande salto della scissione. E un passaggio importante potrebbe essere quello sabato alla convention romana dove i protagonisti saranno Enrico Rossi, Michele Emiliano e Roberto Speranza, con tanti invitati tra cui Pierluigi Bersani. Il messaggio che recapiteranno a Matteo Renzi in sintesi è questo: ci sono poche ore per decidere se e come cambiare rotta, avviare un vero e proprio percorso congressuale, ordinato, una profonda riflessione sul progetto e solo dopo quella sulle leadership. E soprattutto con una scadenza che sia quella di fine legislatura.

“Renzi fermati!” è il nuovo appello che lancia Pierluigi Bersani al segretario chiedendogli di non dare seguito alle “infauste” conclusioni della direzione. Ma il tono degli appelli ormai è uno solo. “La minoranza del Pd chiede che Renzi capisca che purtroppo una scissione in parte c’è già stata, con una fetta di elettorato che si è già allontanata. E noi chiediamo di riavvicinarli” dice Roberto Speranza.

“Se Renzi non si ferma la scissione e nei fatti ormai” gli fa eco Michele Emiliano, sempre più duro verso il segretario: “E’finita l’ epoca della rottamazione; ora bisogna costruire e Renzi non è persona adatta a costruire”. Soprattutto, “si vota a febbraio 2018, solo Matteo fa finta di non capire”.

In attesa della prova di sabato, la minoranza fa buon viso al tentativo che sta facendo Dario Franceschini di mediare con il segretario. Mediazione che tenta anche il ministro Andrea Orlando: “dalla maggioranza ieri e oggi sono arrivati segnali importanti. È fondamentale che ne arrivino da subito anche dalla minoranza” dice chiamandosi fuori dalla corsa per la segreteria: “Sicuramente resterò nel Pd, la mia candidatura non c’è”.

Intanto, dietro le quinte, Giuliano Pisapia, che si è tenuto le mani libere con Renzi, si starebbe muovendo per dare forma alla sua nuova creatura, una forma – si sussurra in ambienti parlamentari – che potrebbe essere plasmata sul modello dell’Ulivo prodiano. Nel quadro di una operazione di federazione delle due possibili nuove componenti della sinistra, nel caso in cui la scissione dovesse arrivare in porto: il soggetto che potrebbe nascere dal distacco della minoranza dem e il futuro Pd ora guidato da Matteo Renzi.

Intanto, alla convention di sabato non ci sarà Massimo D’Alema. Michele Emiliano, che invece sarà accanto ad Enrico Rossi e Roberto Speranza, non mancherà di fare anche un ‘salto’ al congresso di Sinistra Italiana. I due campi si vanno dunque delineando, tanto che la minoranza dem si starebbe già lavorando ad una sorta di organigramma della nuova formazione che dovrebbe nascere dalla “scissione”.

(di Francesca Chiri/ANSA)

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