Trump e l’impeachment, quale sarebbe l’iter?

WASHINGTON. – L’impeachment (o messa in stato di accusa) evocato dalla base democratica contro Donald Trump, è l’istituto giuridico previsto dalla Costituzione americana per rimuovere i componenti del potere esecutivo, dal presidente al vicepresidente sino ai funzionari delle amministrazioni statali, nonché i giudici federali.

L’impeachment è promosso dalla Camera dei Rappresentanti, investita della funzione di discutere i presupposti dell’accusa ed eventualmente contestarla, con voto a maggioranza semplice dei presenti. Il ruolo di giudice spetta al Senato, con voto a maggioranza dei due terzi dei presenti. Se è il presidente degli Stati Uniti ad essere sottoposto al procedimento, presiede il Senato il Presidente della Corte suprema.

Gli estremi per l’impeachment sono il tradimento, la corruzione o altri crimini e violazioni. Mentre i primi sono facilmente definibili, i secondi sono più vaghi e generici e hanno alimentato una vasta letteratura giuridica sul loro significato.

Secondo un’interpretazione più restrittiva, ci può essere condanna solo se il fatto o comportamento è inquadrabile in un illecito previsto da qualche norma, magari non scritta ma esistente. Una visione più estensiva tende ad attribuire invece al Parlamento un alto potere di sindacato, che può colpire un membro dell’esecutivo anche per un abuso di potere non esattamente definito da una norma giuridica.

Negli Usa l’impeachment, nella maggior parte dei casi, è stato utilizzato per rimuovere membri del potere giudiziario. Solo due presidenti vi sono stati sottoposti ed entrambi sono stati assolti: il repubblicano Andrew Johnson (1868), che si salvò per un solo voto dall’accusa di presunti abusi nell’esercizio dei suoi poteri; e il democratico Bill Clinton (1999), per aver mentito sulla sua relazione con la giovane stagista della Casa Bianca Monica Lewinsky (spergiuro) e per aver ostacolato la giustizia, in particolare a causa delle pressioni esercitate su alcuni collaboratori affinché non emergesse la verità.

Quattro al momento, secondo i media, i motivi per un possibile impeachment contro Trump: la Russia connection; il rifiuto di rispettare la sentenza di una corte; qualche episodio di corruzione legato all’irrisolto conflitto di interesse o l’accettazione di regali da potenze straniere (emoluments clause); infine lo spergiuro se dovesse mentire sotto giuramento al Congresso, ad un giudice o all’Fbi.

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