Bocciato il bilancio preventivo dell’Inps, carenze rilevanti

ROMA. – Nuove fibrillazioni in casa Inps. Il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto di previdenza non ha approvato il bilancio preventivo per il 2017, non rinvenendo l’attuazione degli indirizzi dati ed evidenziando “carenze di risposte” su punti “rilevanti”, come sui crediti contributivi ed il patrimonio immobiliare. Dall’Istituto replica il direttore generale, Gabriella Di Michele, sostenendo che le motivazioni a supporto della bocciatura sono “strumentali” e, al contempo, assicura che non vi è alcun allarme: “Le prestazioni sono garantite” dallo Stato.

Stessa rassicurazione arriva dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti: la decisione del Civ “non ha conseguenze sui cittadini che percepiscono la pensione. Non c’è alcun problema neanche sulla stabilità e sostenibilità del sistema previdenziale italiano”, per il quale dunque non sono necessari interventi, rimarca.

Ora il bilancio dell’Inps, come prevede la legge, va all’esame dello stesso ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Che, come spiegato da Poletti, si metterà subito al lavoro “per raccogliere tutte le informazioni necessarie”. A breve, inoltre, il governo avvierà il confronto con i sindacati sul tema della governance dell’Inps, sulla cui riforma Cgil, Cisl e Uil insistono da tempo, “da tre anni”.

“Finalmente” il tema è all’ordine del giorno, commentano i leader sindacali, al termine dell’incontro con Poletti che ha portato alla definizione di un calendario dei prossimi appuntamenti, a partire dall’attuazione dell’Ape (l’Anticipo pensionistico, su cui il governo conferma l’impegno all’avvio puntuale da maggio) fissato per il primo marzo. E, poi, del confronto sulla cosiddetta fase due sulla previdenza (guardando ai giovani) e sul lavoro (dalle politiche attive agli ammortizzatori sociali).

I segretari generali Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo hanno, intanto, consegnato al ministro un documento unitario sulla previdenza ed in particolare sull’attuazione delle norme contenute nella legge di bilancio per il 2017 che recepiscono i contenuti del verbale siglato con il governo il 28 settembre scorso.

Già nei giorni scorsi l’Inps era tornato al centro dell’attenzione, dopo la relazione della Corte dei Conti che certificava nel 2016 il patrimonio netto dell’Istituto, per la prima volta dalla sua nascita, in negativo per 1,73 miliardi di euro. Secondo le cifre contenute nella determinazione sul bilancio preventivo trasmessa al Civ per l’approvazione dal presidente dell’Inps, Tito Boeri, a fine dicembre, il risultato economico di esercizio per il 2017 è atteso negativo per 6,1 miliardi e il disavanzo patrimoniale in rosso per 7,8 miliardi.

“Le motivazioni per il no” del Civ “mi sembrano strumentali. Noi applichiamo la legge”, ha detto Di Michele, sottolineando che la decisione di votare no potrebbe essere legata anche ad una “non coincidente opinione sulle modalità di gestione dell’ente pubblico” a partire dalla recente riorganizzazione.

“Noi eroghiamo le prestazioni come prevede la legge – ha detto – queste restano garantite”. Inoltre, ha aggiunto la dg dell’Inps riferendosi in particolare alle motivazioni sui crediti, “negli ultimi anni il Civ ha sempre approvato il bilancio. Quest’anno i risultati delle entrate sono positivi e c’è un recupero crediti che aumenta del 6%”.

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