Bomba Wikileaks, la Cia spia attraverso smartphone e tv

NEW YORK. – La Cia ci spia attraverso telefoni e tv, utilizzati anche come microfoni. Grazie a un programma segreto di hackeraggio chiamato ‘Weeping Angel’ (angelo piangente) è in grado di controllare gli iPhone della Apple come gli Android di Google e Microsoft. Ma anche i televisori della Samsung. Mentre con alcuni malware e ‘cavalli di troia’ riesce a penetrare i sistemi criptati dei più popolari servizi di messaggistica, come Whatsapp.

E’ l’ennesimo scenario da ‘Grande Fratello’ quello che emerge dalle ultime rilevazioni di WikiLeaks, che non a caso parla di tecniche di sorveglianza degne di un romanzo di George Orwell. Con la più famosa agenzia di spionaggio americana che avrebbe nel consolato Usa di Francoforte la base sotto copertura del suo servizio di hacker che si occupa del cyberspionaggio in Europa, Medio Oriente e Africa.

Un aspetto che potrebbe mettere in difficoltà Donald Trump, che si appresta il prossimo 14 marzo ad accogliere alla Casa Bianca Angela Merkel. I cui rapporti con Barack Obama si incrinarono proprio per motivi di spionaggio, dopo che il ‘datagate’ svelò come la Nsa controllava i telefoni della cancelliera tedesca e di altri leader alleati.

Intanto Mosca non perde l’occasione per attaccare Washington: le rivelazioni di Wikileaks sono l’ennesima dimostrazione di come gli Stati Uniti “si tengono sempre delle carte da giocare in tasca senza mostrarle sul tavolo” e di come “accusano gli altri di cose che loro fanno normalmente”, afferma una fonte del governo all’ANSA: “Washington – sottolinea – dà lezioni a tutti tranne che a sè stessa”.

L’organizzazione fondata e guidata da Juliane Assange ha pubblicato oltre 8 mila file ‘rubati’ alla Cia, che rischiano di scatenare una bufera attorno alla più popolare agenzia di spionaggio Usa. Di sicuro un altro durissimo colpo all’intelligence americana, dopo gli scandali degli ultimi anni seguiti alle rivelazioni prima dell’ex soldato Chelsea Manning e poi dell’ex contractor Edward Snowden, che tanto in imbarazzo misero l’amministrazione Obama.

Del resto per WikiLeaks la nuova valanga di informazioni riversata online potrebbe essere solo punta di un iceberg. Perché – è l’allarme lanciato da Assange – la Cia ha perso il controllo di gran parte del suo cyber-arsenale, col rischio di una proliferazione incontrollata di malware, virus e ‘cavalli di troia’ che possono finire in mano a stati rivali, cyber mafie e hacker di ogni tipo, pronti a violare l’archivio dell’agenzia di Langley.

“Una volta che una singola cyber-arma viene persa – spiega WikiLeaks – può diffondersi in tutto il mondo in pochi secondi”. A colpire di più tra le migliaia di documenti postati è per ora il programma ‘Weeping Angel’. “E’ in grado di infestare le smart tv – spiega l’organizzazione di Assange – trasformandole in microfoni”.

In particolare, “le tv attaccate vengono messe in modalità Fake Off” dal programma segreto, “in modo che il proprietario pensi che la tv sia spenta”. In realtà l’apparecchio registra le conversazioni nella stanza e le invia al server della Cia.

Un’azione “illegale” per WikiLeaks, che oltrepassa il suo mandato e i suoi poteri. Così come il controllo su smartphone, chat e social media che – sottolinea l’organizzazione – ha messo in pericolo top manager dell’industria, membri del Congresso, il governo e persino l’account Twitter del presidente Trump.

Inoltre viene fuori che nell’ottobre 2014 la Cia ha anche valutato di infestare con le sue ‘cyber-weapons’ i sofisticati sistemi di controllo usati sulle auto e sui veicoli pesanti di ultima generazione. Insomma, secondo WikiLeaks il quadro che emerge è quello di una Cia che avrebbe creato segretamente al suo interno “una sua propria Nsa”, ma con meno responsabilità e senza dover rispondere pubblicamente su come spende le ingenti risorse che finiscono nelle sue casse. Svolgendo alcune delle attività tipicamente assegnate alla National Security Agency. Un ‘doppione’ che dovrà essere in qualche modo spiegato.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)

Lascia un commento